sabato 11 maggio 2013

#scrittoriclandestini

Mi piacerebbe inventare qualcosa per tutti gli scrittori che non vengono recensiti. Per tutti gli scrittori di cui non parlano i blog letterari che fanno parte dei primi venti delle classifiche dei blog. Per tutti gli scrittori che non vengono invitati né in radio, né in televisione, né alle fiere dell'editoria. Per tutti gli scrittori che se fregano dei social network. Ma non so se ne avrò la forza. Perché comunque so che è tra di loro che si trova la letteratura di cui si parlerà tra cento anni. L'unica cosa è forse quella di adottare uno degli aborriti hashtag #scrittoriclandestini e postarlo a più non posso. D'altra parte, come dicevano Andreas Baader e Ulrike Meinhof, bisogna battere la borghesia usando i suoi mezzi. E quindi, miei cari #scrittoriclandestini, andate su twitter, citate il vostro none e il titolo della vostra opera e aggiungete il relativo hashtag #scrittoriclandestini.
La rivoluzione, quella vera, quella che metterà nell'angolo le camarille editoriali, è appena cominciata.

Nessun commento: