venerdì 23 novembre 2012

Padania blues: la recensione di Claudio Morandini

Claudio Morandini, uno dei più bravi autori italiani di questa nostra contemporaneità letteraria, scrive sul suo blog a proposito di Padania blues
Finalmente un altro libro di Angelo Ricci, viene da dire sfogliando il bel volume di racconti “Padania Blues”, uscito per le Eumeswil Edizioni – un altro libro di carta, intendo, da tenere tra le mani e sfogliare, perché in realtà Angelo non ha smesso di scrivere, affidando  le sue riflessioni al blog http://nottedinebbiainpianura.blogspot.it, uno dei migliori blog letterari, e travasando in e-book (“L’ossessione per le parole”, “Borges aveva un Tumblr”, per citarne solo un paio, tutti pubblicati da Errant Editions) altre riflessioni e analisi, spesso amare e disincantate, sulla letteratura, la scrittura, l’editoria, l’umanità. Il precedente libro di Ricci, “Notte di nebbia in pianura” (Manni), incastrava storie dolenti di uomini e donne nella struttura di un romanzo corale e avvolgeva il tutto nella nebbia fitta e opprimente (ma anche familiare, amica) della Pianura Padana. In “Padania blues” i temi, i toni, i registri sono simili a quelli di quel romanzo, ma qui, forse per influsso della scrittura aforistica del blog, Ricci lascia che le storie (brevi, alcune brevissime) restino isolate, che si presentino come frammenti di vite perse in un mondo troppo grande e insensibile, o come brandelli di memoria che solo l’effetto del ricordo può addolcire. Ricci gioca con i registri e i generi,  lasciando cadere quasi a ogni pagina lo sguardo impietoso sulla degradante deriva dei nostri tempi; quando il peso del presente si fa eccessivo, ecco che se ne ritrae costruendo apologhi bizzarri, dialoghi divaganti, finali a sorpresa  trovando insomma asilo nel mondo parallelo della letteratura. Dietro a ogni racconto c’è la passione profonda per la scrittura e il cinema, per la Lomellina, in generale per il mondo della provincia, per le inquietudini e le bizzarrie e le fatiche e i dolori della vita della provincia italiana – una passione che l’imbarbarimento umiliante del presente sembra mettere a dura prova, ma non intacca, anzi carica di urgenza e di necessità.
Il testo originale è qui

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