Esistono purtroppo casi in cui l’editoria ha la memoria corta e, schiava dei modelli imposti dalla frettolosa mercificazione dei nostri tempi, dimentica autori che molto hanno dato alla letteratura italiana.
Uno di questi autori, a lungo caduto nell’oblio, è Pier Angelo Soldini. Nato a Castelnuovo Scrivia (in provincia di Alessandria) il 25 maggio 1910, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Pavia. Nella città lombarda iniziò a collaborare con la rivistaTicinum, abbandonando poi gli studi universitari per diventare allievo ufficiale a Palermo.
Nel 1931 uscì il suo primo libro Pupa Fernanda e altre novelle, nel 1935 vinse il “Premio Viareggio – opera prima” con Alghe e meduse e diventò collaboratore del quotidiano La stampa. Nel 1936 fu corrispondente di guerra in Spagna e, da quella esperienza, nacque nel 1940 il romanzo Duri a morire, che fu edito da Bompiani. Dal 1940 al 1943 continuò l’attività di corrispondente di guerra a bordo dell’incrociatore Eugenio di Savoia e successivamente al seguito del corpo di spedizione italiano in Russia. A quegli anni risalgono Avventura e Terra deserta.
Nel 1957 vinse il “Premio Bagutta” con Sole e bandiere.
Negli anni Cinquanta divenne caporedattore del settimanale Tempo, direttore della sezione libri della casa editrice Palazzi e responsabile della collana narrativa della casa editrice Ceschina.
Soldini propose di chiamare quella collana con il nome de “Il Sagittario”, volendo rendere omaggio così al segno zodiacale della figlia Lidia.
Nello stesso momento nasceva una nuova casa editrice che, guarda caso, decise anch’essa di chiamarsi “Il Sagittario”. E anche in questo caso il nome era legato a un segno zodiacale: quello del suo fondatore Alberto Mondadori, figlio di Arnoldo. Tuttavia, poiché il nome trovato da Soldini per la nuova collana di Ceschina era già stato registrato, quella nuova casa editrice fu costretta a mutare il suo nome. Da “Il Sagittario” si trasformò ne “Il Saggiatore”.
Nello stesso momento nasceva una nuova casa editrice che, guarda caso, decise anch’essa di chiamarsi “Il Sagittario”. E anche in questo caso il nome era legato a un segno zodiacale: quello del suo fondatore Alberto Mondadori, figlio di Arnoldo. Tuttavia, poiché il nome trovato da Soldini per la nuova collana di Ceschina era già stato registrato, quella nuova casa editrice fu costretta a mutare il suo nome. Da “Il Sagittario” si trasformò ne “Il Saggiatore”.
Nel 1962 uscì il primo dei suoi tre volumi di diari Il Cavallo di Caligola, seguito nel 1964 dal secondo La forma della foglia. Il terzo volume Il giardino di Montaigne uscì postumo in Svizzera nel 1975.
Pier Angelo Soldini è stato inserito nel volume Giornalismo italiano, curato nel 2007 da Franco Contorbia, per la collana “i Meridiani” della Mondadori. Le sue opere sono in corso di ristampa presso l’editore novarese Interlinea.
Sono ora disponibili in volume, per chi volesse approfondire la figura di Soldini, gli atti del convegno tenutosi a Castelnuovo Scrivia sabato 5 giugno 2010.
Tra giornalismo e letteratura. Pier Angelo Soldini e la cultura del Novecento. Quaderni della Biblioteca P. A. Soldini. Curato da Roberto Carlo Delconte e con i contributi di Clelia Martignoni, Chiara Lungo, Roberto Cicala, Antonello Brunetti, Angelo Ricci, Chiara Lombardi, Brunello Vescovi, Roberto Carlo Delconte, Giusi Baldissone, Chiara Parente, Marco Franceschetti.
(Pubblicato anche su La poesia e lo spirito)
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