Andare oltre i confini della letteratura, superare gli spazi angusti delle parole, costruire una dimensione narrativa che trasli i tempi, le immagini, gli spazi e trasfiguri la Storia in una espansione neocosmica di roccia e di particelle elementari che si coniugano nell'alternarsi dei sentimenti dell'orrore, dell'odio e dell'amore, fino a giungere all'attimo generativo di un codice genetico di pura essenza diamantina al cui cospetto il lettore, coinvolto e attratto, rimane come un essere che esprime tutto se stesso in una eterna iconodulia di ciò che i suoi organi visivi stanno leggendo.
Europe Central è il monolito narrativo che tutto genera e contiene nella definitiva consapevolezza che la Storia è elemento partecipativo e genetico della meravigliosa e demoniaca aggregazione di atomi nel punto iniziale del tempo in cui tutto è materia e tutto è al contempo evanescenza.
William T. Vollmann è il supremo artefice di questa elaborazione umanoide, di questa allitterazione senziente i cui segnali sembrano arrivare da fessure spaziotemporali poste ai confini dell'anima eterna che presiede alla morte e alla vita.
Europa, appendice asiatica di un continente indefinito nella sua bidimensionalità di città medioevali e steppe mongoliche, generata e creata da misteriche afferenze mesopotamiche, stuprata da penetrazioni indoeuropee, terraferma narrata da Vollmann nell'attimo antopofago di ideologie nazicomuniste di ferro, acciaio e sangue, nell'istante mercantile di democrazie liberali plutocratiche e senza futuro, nel momento in cui una nuova e seconda guerra dei trent'anni destruttura il Novecento e lo riaggrega in una forma bellica costante in cui il delirio ipnotico delle ideologie assolute si fonde con la credenza millenaristica di una scienza che tutto può dominare.
Il risveglio è di orrore, di morte, di sentimenti contratti nell'istante tetanico di un morbo che incancrenisce gli umani e la loro produzione cerebrale definita Storia da quegli stessi umani che ne sono partoriti e sbranati al contempo, in una espansione eterna e circolare di nanosecondi che segnano senza fine l'immobilità dell'urlo di orrore che trafigge gli anni luce dall'apparizione del Tempo di Planck sino alla entropia di ogni emissione di luce e di calore.
Europe Central è romanzo monumentale, mappatura quantistica del misterioso punto o istante in cui macro e microcosmo si coniugano, generando altri universi ancora sino al momento finale che altro non potrà essere se non principio di una reiterata raffigurazione in cui un'altra Storia di sopraffazioni si ripeterà solo parzialmente differente quel tanto che basti a configurane, per una volta ancora, l'illusione dell'artefatta progressione.
Un libro.
Europe Central, di William T. Vollmann (Mondadori).
Nessun commento:
Posta un commento