Un libro sui libri. Un libro di educazione umana prima ancora che letteraria. Una testimonianza imperdibile per chi vuole conoscere Henry Miller al di là dei suoi romanzi. I libri nella mia vita appartiene a quella imprescindibile categoria di opere a cui molti scrittori prima o poi arrivano, sono forse costretti ad arrivare, per onorare un sanguinoso ma anche delizioso redde rationem con le pagine che li hanno formati, con gli autori che li hanno influenzati, con le storie che in qualche modo si sono fatte strumento di comprensione, di affinamento di tecniche, di parallelismi condivisi. Significativamente nel titolo di questo saggio, anche se in Miller il confine tra romanzo, saggio, autobiografia è sempre genialmente labile, c’è una preposizione articolata che la dice lunga sul rapporto che negli anni si è instaurato tra l’Autore e le sue letture. In quel riferimento che Miller fa ai libri “nella” sua vita, invece che ai libri "della " sua vita, si ritrova tutta l'essenza del suo essere scrittore, quell'essenza per mezzo della quale tutta la sua esperienza di uomo prima ancora che di romanziere viene inghiottita, penetrata, metabolizzata, per poter giungere a quella affabulazione mirabile e infinita che fonde letture e scrittura, giovinezza e maturità, America e Parigi, sesso e sofferenza, sangue, sudore e sperma, gioia e tristezza, narrazione e saggio, invettiva e profonda analisi del mondo e delle sue contraddizioni. Per Miller tutto si trasfigura in narrazione, romanzo, pagina scritta. Gli autori che lo hanno formato non sono da lui descritti soltanto come visioni monumentali meritevoli solo di una frigida e distaccata contemplazione, ma gli appaiono soprattutto come esseri umani che hanno sofferto, gioito, amato, combattuto, che sono stati vittoriosi ma anche sconfitti. Sono giganti che non hanno avuto remore nel mostrare piaghe e difetti, scoramenti e costernazioni e che, proprio da questi avvenimenti, hanno trovato la forza sovrumana di scrivere pagine che li riflettono in tutta la loro divina umanità. Miller scrive senza sosta, senza respiro, anche qui dando vita a quel ritmo narrativo totalizzante, a quell’incedere senza indugio, a quel raccontare di tutto il mondo e di se stesso senza soluzione di continuità. I libri nella mia vita è il ritratto di un gigante della letteratura che con sprezzo del pericolo si è specchiato fino in fondo nell’immagine di tutti gli autori con cui, malgrado lui, malgrado loro, malgrado le loro vite ardue, ha spartito l’ideale ultimo di quell’umanità che non può fuggire mai dall’insopprimibile esigenza di narrare se stessa e il mondo.
Un libro.
I libri nella mia vita, di Henry Miller (Adelphi).
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