Linee narrative che uniscono luoghi dell’affascinante passato medioevale europeo, luoghi che sono ancora oggi traccia di misteri irrisolti. Già Borges, definitivo cultore di mitologie scandinave, britanne e anglosassoni, sosteneva ne La biblioteca inglese, raccolta delle sue lezioni di letteratura all’Università di Buenos Aires, che della lingua inglese antica, frutto del periodo che sta a cavallo tra il crollo della Britannia celtica e romanizzata e la conquista degli Angli, degli Juti e dei Sassoni, prima quindi della contaminazione linguistica normanna avvenuta dalla battaglia di Hastings in poi e che ha portato all’inglese moderno, rimanessero pochi e fondamentali documenti, nascosti in tre abbazie inglesi e in una dell’Italia settentrionale. Ed è proprio seguendo questa borgesiana lezione di ricerca di tracce storiche nascoste che si dipanano tra l’Inghilterra e la pianura situata tra Piemonte, Lombardia e Liguria, che si snoda la trama di questa narrazione che porta in sé l’insegnamento che fu già di Walter Scott e di Robert Stevenson. In un momento storico determinante, i prodromi di quella Guerra dei Cento Anni, momento che delineò la nascita della consapevolezza delle due nazioni che per secoli hanno segnato la storia europea, la Francia e l’Inghilterra, e che cancellò quella contaminazione di popoli e di re, quella contaminazione che rendeva il re d’Inghilterra possessore di terre francesi e il re di Francia rivendicatore di corone britanniche (all’insegna comunque del fiorire, due secoli prima, dei trovatori alla corte di Eleonora d’Aquitania, moglie francese di sovrani francesi e inglesi e madre francese di sovrani inglesi), si sviluppa questa affascinante cronaca dagli echi medioevali, ma anche portatrice di suspense spionistiche alla Le Carré e alla Ian Fleming. Il tutto reso con una magistrale padronanza di riferimenti storici, militari, economici e della vita quotidiana di quel Trecento che fu in un certo senso epoca incubatrice del Rinascimento. Tra le voci di parlate inglesi, fiamminghe, provenzali e occitane, la storia raccontata in Auramala è un imperdibile viaggio narrativo tra il medioevo di un’Inghilterra misterica e quello di un territorio oltrepadano, pavese e lomellino pregno di contaminazioni storiche e magiche. Auramala è un fondamentale baedeker per chi, nel nostro presente, vuole, da turista o da studioso, percorrere ancora una volta quel viaggio.
Un libro.
Auramala. Il re è vivo, di Ivan Fowler (Il Mondo di TELS).
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