Un altro tassello si unisce a quella struttura
narrativa poliforme e caleidoscopica che è l’opera di Roberto Bolaňo. Una
struttura che ha la particolarità di vivere non solo dell’imponenza di ciò che il grande scrittore
cileno ha composto, ma anche di quello che su di lui si scrive. Le edizioni medusa pubblicano questa raccolta di interviste, a cura di Gabriele Morelli,
che aggiungono importante materiale per la comprensione della narrazione di Bolaňo.
Interviste uscite su giornali cileni nel periodo
compreso tra il 1998 e il 2003, periodo in cui Bolaňo era ormai, appunto, Bolaňo.
Come in un racconto di Borges l’autore è conscio ormai
di essere divenuto tutt’uno con la propria opera, quasi prigioniero di un
destino letterario certamente trionfale, ma osservato dallo stesso con volontà quasi
maniacale di precisazione, di affermazione, di alterazione, nella ricerca di
quella concisione di enunciazioni che possano avere la forza di rimarcarne la personalità.
È un Bolaňo ancora una volta affascinante e decisivo
quello di queste interviste, un Bolaňo se possibile ancor più consapevole di
quello che lui stesso definiva la pericolosità della letteratura, intesa non
come esercizio di stile, bensì come ricerca di quell’universo della parola
scritta che vive nell’eternità al di là dei di ogni libro, al di là di ogni
autore.
Se per E. M. Forster la letteratura era un paesaggio,
un luogo, un territorio, per Bolaňo la letteratura è un Leviatano, nato per
volere di Dio ma comunque associato anche al demonio, e la parola scritta
diventa quasi una danse macabre dove lo scrittore è vittima e carnefice,
dannato e demiurgo nel contempo.
Un libro da leggere, un altro strumento di
fondamentale interesse per tutti i bolaniani.
Un libro.
La prossima battaglia. Interviste con Roberto Bolaňo.
A cura di Gabriele Morelli (edizioni medusa).
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