Certo, Point Lenana è, come affermano gli stessi Autori, luogo narrativo e
narrante che prende in parte le mosse anche da Timira, ma non solo. Point
Lenana diviene, nel corso del suo snodarsi, momento imperdibile di
contaminazioni e di fusioni che sfociano in una metanarratività che dal
racconto approda al saggio e che dal saggio procede verso mete che fanno
scoprire al lettore pieghe celate e ripugnanti della storia della nostra
nazione.
Point Lenana,
nella sua affascinante dimostrazione che tutte le narrazioni sono sempre in
qualche modo collegate, si trasfigura a sua volta in narrazione che vive di
vita propria, trascendendo dagli stessi suoi artefici letterari, gli Autori, portando
in superficie quelli che sono i veri artefici della narrazione, i protagonisti.
Protagonisti di un’epifania storica di umana sofferenza e di incrollabile
resistenza nei confronti di tutti i mostri che il sonno della ragione non ha
mai, purtroppo, smesso di generare. E così l’intreccio, la fusione dei piani
narrativi e temporali diviene simbolo di quell’intrecciarsi di accadimenti che mai hanno
fine e che, spesso, segnano in modo indelebile destini di odio e di violenza. E
in questo cammino, in questo percorso, in questa scalata verso la purezza della
parola che si fa strumento di lucidità, Point
Lenana non è la fine, Point Lenana
è il principio.
Un libro.
Point Lenana,
di Wu Ming 1 e Roberto Santachiara (Einaudi).
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