giovedì 20 settembre 2012

La sfida, di Norman Mailer (Einaudi)

Momenti, attimi di cronaca di eventi che hanno denotato la postmodernità. La sfida è uno di questi. Il match (The Rumble in the Jungle) che in una notte degli anni Settanta vide contrapposti Muhammad Alì, alias Cassius Clay, e George Foreman è l’oggetto di questa cronaca, romanzo, confessione di Norman Mailer.
Sfida per il titolo mondiale dei pesi massimi, a Kinshasa, capitale dello Zaire, l’ex Congo belga, macchia gialla nelle cartine del continente africano, summa estrema, piegata alle esigenze televisive e pubblicitarie,  di sfide esotiche e di mortali cuori di tenebra conradiani.
Norman Mailer analizza, espone, descrive. Entra ed esce dal personaggio del cronista per assumere le sembianze affascinanti del narratore, di quel narratore che si amalgama in modo definitivo con la stessa narrazione. Una narrazione prodromica, alla ricerca del grande romanzo americano e mondiale, in attesa e in cerca del momento determinante che analizzi una volta per tutte il momento totalizzante della parola.
La sfida è ben più della cronaca di un avvenimento sportivo, è ben più della rappresentazione di un evento mondano. La sfida è una ricerca nell’animo profondo e sottotraccia di quella sfuggente e definitiva macchina narrativa che è l’America. L’America intesa come sfondo narrativo totale, come scenografia del tutto, come luogo finale del confronto tra le anime e i corpi.
Norman Mailer trasfigura i personaggi, i luoghi, le comparse, perfino il trascorrere del tempo, per cui le settimane diventano secondi e i secondi si trasformano nelle ere geologiche di una sfida non solo sportiva, ma umana, politica, mondiale.
Analisi antropologica, culturale e romanzesca di un presente che comprende in sé tutto il passato di una nazione e forse tutto il futuro del mondo, La sfida è un match letterario che va oltre l’ultima ripresa e vince per Knock-out.
Un libro.
La sfida, di Norman Mailer (Einaudi).

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