L'ossessione per le parole e CriticaLetteraria
L'ossessione per le parole recensito da CriticaLetteraria.
Viaggio evocativo tra parole, musica e cinema con Angelo Ricci
Con L'Ossessione per le parole (Errant Editions) Angelo Ricci sperimenta nuovi percorsi di scrittura e nuove modalità letterarie rispetto al suo primo libro, il bel romanzo Notte di nebbia in pianura. Nuovi percorsi di scrittura perchè L'Ossessione per le parole è una sorta di saggio, definizione che però gli va stretta, poichè in realtà si tratta di un piacevolissimo viaggio trasversale tra letteratura, musica e cinema. Ma non con rigide velleità critiche, bensì con il desiderio di raccontare i collegamenti, le associazioni, le evocazioni che la lettura di autori come Borges, De Lillo, Pynchon e tanti altri hanno generato in Ricci nel corso degli anni. Un bel viaggio che spinge a nuove scoperte, suggerisce insospettabili chiavi di lettura, e - per i lettori che sono nati tra i '50 e i '70 - scatena
anche una ridda di ricordi. Ma con L'ossessione per le parole - come si diceva - Ricci sperimenta anche nuove modalità letterarie: quella dell'ebook, nello specifico. Così la nuova frontiera dell'editoria diviene terreno di revival letterario-musicale-cinematografico (ma revival in senso "alto") creando un ponte tra gli stimoli culturali degli ultimi 30 anni del Novecento e ciò che verrà nel nostro immediato futuro. Una lettura godibilissima che avvince come un romanzo anche se non lo è.
Carla Casazza
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