Per me
Adelphi vuol dire Borges, Morselli, Bolaño, Arbasino, Lernet-Holenia, Prokosch, Savinio, Flaiano, Brodskij, Manganelli, Kundera e l'elenco potrebbe essere infinito come infiniti sono i labirinti in cui ama perdersi un lettore. I colori delle copertine, il catalogo, gli autori, quella sensazione impagabile di tenere tra le mani un libro. Sì, lo so, sono spudoratamente di parte e non me ne vergogno, ma un lettore che ama i libri finisce per forza di cose per amare anche chi quei libri li edita. E' un rapporto difficile, ma anche intenso, costellato da tutte quelle trafitture dell'anima e da tutti quei piaceri che solo la parola scritta può dare.
Adelphi ora ha aperto un blog. Lo trovate
qui.
I nostri libri – come tutti gli altri – raccontano storie, che a loro volta contengono le tracce di infinite altre storie, e ne segnalano la presenza, da qualche altra parte. Quello che vogliamo fare, in questo blog, è semplicemente seguire, nel modo più libero possibile, quelle tracce. E facendolo, naturalmente, raccoglierne altre.
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