L'ossessione per le parole è l'ossessione per la vita.
Ci sono parole che saltano fuori dalle pagine dei libri e accendono l’interesse e la curiosità. E’ il testo di cui ci parla Angelo Ricci con questo post che siamo davvero felici di poter ospitare. Non è solo un libro è il punto di partenza per altri progetti come quello di Errant Editions, per esempio. Ci piacerebbe in futuro ospitare altri progetti di qualità. Se ne avete, scriveteci. Parliamone insieme…
La Redazione
La Redazione
Angelo Ricci
Esiste sempre una linea invisibile che lega tra loro, in un rapporto quasi misterioso, le storie, le narrazioni, chi le scrive e chi le legge. Una linea forse evanescente, ma indubbiamente tenace. Una linea che unisce le parole in un’unica grande e infinita narrazione. Quando Francesca Mazzucato mi ha proposto di pubblicare l’ebook L’ossessione per le parole con Errant Editions, editore digitale internazionale di cui Francesca è responsabile per l’Italia, ho accettato immediatamente. Ho condiviso subito, e ne sono rimasto affascinato, questo progetto editoriale. Errant Editions è una “piccolissima casa editrice digitale, senza fissa dimora e che muove i primi passi adagio, come un bambino barcollante. Un cucciolo. Errante, quindi pronta a muoversi per cercare le storie. A volte anche per raccontarle. Vogliamo arrivare ovunque, globali, ma con cura, grazia e buon gusto”.
Errant Editions è composta da un collettivo di associazioni culturali italiane e straniere (francesi, ungheresi e svizzere ma non solo), singoli, teatri, piccoli editori molto vicini, siti internet, e-zine.
Esiste sempre una linea invisibile che lega tra loro, in un rapporto quasi misterioso, le storie, le narrazioni, chi le scrive e chi le legge. Una linea forse evanescente, ma indubbiamente tenace. Una linea che unisce le parole in un’unica grande e infinita narrazione. Quando Francesca Mazzucato mi ha proposto di pubblicare l’ebook L’ossessione per le parole con Errant Editions, editore digitale internazionale di cui Francesca è responsabile per l’Italia, ho accettato immediatamente. Ho condiviso subito, e ne sono rimasto affascinato, questo progetto editoriale. Errant Editions è una “piccolissima casa editrice digitale, senza fissa dimora e che muove i primi passi adagio, come un bambino barcollante. Un cucciolo. Errante, quindi pronta a muoversi per cercare le storie. A volte anche per raccontarle. Vogliamo arrivare ovunque, globali, ma con cura, grazia e buon gusto”.
Errant Editions è composta da un collettivo di associazioni culturali italiane e straniere (francesi, ungheresi e svizzere ma non solo), singoli, teatri, piccoli editori molto vicini, siti internet, e-zine.
Perché questo progetto mi ha affascinato?
Per un semplice motivo: per la volontà di questa casa editrice di fare un lavoro di ricerca e di costruzione di contenuti. Ma non contenuti che dall’alto vengono imposti ai lettori, bensì un interessante e paziente lavoro di organizzazione di narrazioni anche multimediali che nascono dagli autori, dalle storie, e anche dal web e che al web ritornano attraverso una circolarità narrativa senza fine. Gli ebook di Errant Editions non hanno la presunzione di imporre una visione del mondo, ma hanno invece il ruolo di fungere quasi come piccole, ma significative, boe di segnalazione che la casa editrice e i suoi autori lasciano nel, per dirla alla Saramago, mare infinito di internet. L’ebook quindi considerato non come mero strumento editoriale, ma inteso come mezzo di narrazione e di interpretazione che si fonde con lo stesso luogo (la Rete) in cui viene proposto. Mezzo liquido, leggero e circolare che rappresentare bene la liquidità, la leggerezza e la circolarità del web. E così è nato l’ebook L’ossessione per le parole (che inaugura la collana “Criticism Project”): “Una serie di scritti che vanno in cerca di quel rapporto sottotraccia che unisce letteratura e web, cinema e musica. Cabotaggi narrativi che seguono un sottile filo rappresentato dalla continua emersione di feticci letterari come Borges, DeLillo, Pynchon e da presenze narrative, filmiche e musicali. C’è un segreto rapporto che lega i lettori alle narrazioni? O i lettori stessi sono la narrazione primaria? E un film o un brano rock sono così differenti da un romanzo? Esistono luoghi ideali per la narrazione? Le risposte sono forse celate nelle domande. Visioni, storie e parole che compiono un viaggio circolare dove il punto di partenza si (con)fonde con la meta”.
Per un semplice motivo: per la volontà di questa casa editrice di fare un lavoro di ricerca e di costruzione di contenuti. Ma non contenuti che dall’alto vengono imposti ai lettori, bensì un interessante e paziente lavoro di organizzazione di narrazioni anche multimediali che nascono dagli autori, dalle storie, e anche dal web e che al web ritornano attraverso una circolarità narrativa senza fine. Gli ebook di Errant Editions non hanno la presunzione di imporre una visione del mondo, ma hanno invece il ruolo di fungere quasi come piccole, ma significative, boe di segnalazione che la casa editrice e i suoi autori lasciano nel, per dirla alla Saramago, mare infinito di internet. L’ebook quindi considerato non come mero strumento editoriale, ma inteso come mezzo di narrazione e di interpretazione che si fonde con lo stesso luogo (la Rete) in cui viene proposto. Mezzo liquido, leggero e circolare che rappresentare bene la liquidità, la leggerezza e la circolarità del web. E così è nato l’ebook L’ossessione per le parole (che inaugura la collana “Criticism Project”): “Una serie di scritti che vanno in cerca di quel rapporto sottotraccia che unisce letteratura e web, cinema e musica. Cabotaggi narrativi che seguono un sottile filo rappresentato dalla continua emersione di feticci letterari come Borges, DeLillo, Pynchon e da presenze narrative, filmiche e musicali. C’è un segreto rapporto che lega i lettori alle narrazioni? O i lettori stessi sono la narrazione primaria? E un film o un brano rock sono così differenti da un romanzo? Esistono luoghi ideali per la narrazione? Le risposte sono forse celate nelle domande. Visioni, storie e parole che compiono un viaggio circolare dove il punto di partenza si (con)fonde con la meta”.
Nel corso del 2012 L’ossessione per le parole verrà tradotto in inglese e in francese.
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