Allora ho compreso il
significato semplice e al contempo profondo del perché eravamo tutti lì, nella
terra di Mario Rigoni Stern e di Luigi Meneghello. Eravamo lì per rendere il
nostro personalissimo omaggio alla parola scritta, ai libri, a chi li scrive e
a chi li legge. Eravamo lì per condividere la nostra passione, a volte
bruciante e totalizzante, per la letteratura, per le storie, per il narrare,
manifestazioni dell'insopprimibile desiderio che da sempre l’umanità ha di raccontare e di
raccontarsi.
In quei due giorni che ho
passato a Thiene ho visto come la lettura e la scrittura, atti apparentemente
legati alla singolarità di chi li compie, siano in realtà gli strumenti più
indicati per portare alla condivisione, al confronto, alla costruzione di un
comune sentire.
Due giorni in cui non ci sono
state differenze tra relatori e pubblico, due giorni in cui nessuno è salito in
cattedra, due giorni in cui abbiamo compreso che i blog letterari sono una
realtà ormai consolidata. Una realtà che non dipende da niente e da nessuno, se
non dalla dedizione di chi la anima. Una realtà che fa della parcellizzazione
la sua forza e che rifiuta i pensieri dominanti, nella certezza che la
letteratura è uno dei pochi strumenti che abbiamo per tentare di comprendere la
nostra contemporaneità. Una realtà che utilizza il web non per costruire
anacronistiche torri d’avorio, ma come strumento imprescindibile per la
democratizzazione e la valorizzazione dei contenuti e dove gli stessi contenuti hanno la preminenza
sui contenitori.
Le esperienze che si sono
avvicendate, quelle dei blog letterari (da quelli storici a quelli più recenti,
da quelli collettivi a quelli monoautore), unite a quelle degli scrittori, degli
editor, dei traduttori, degli editori, dei giornalisti hanno dimostrato l'esistenza di un mondo di cui è ormai impensabile non
tenere conto.
Credo che dobbiamo veramente
ringraziare gli ideatori e gli organizzatori di questo festival.
E’ grazie a
loro se ci siamo incontrati e se, da quell'incontro, abbiamo capito che abbiamo il dovere di andare avanti.
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