Ecco perché è nato questo mio nuovo ebook, Borges aveva un Tumblr (edito da Errant Editions).
Cito dal sito di Errant Editions.
Qualche tempo fa è uscita la versione “frammento” di questo nuovo “oggetto digitale” di Angelo Ricci . Ha avuto un notevole successo scalando le classifiche nella sezione “Critica”. Ma è davvero solo critica letteraria? No. Si tratta di qualcosa di più, di complesso, di circolare, sperimentale, che non fornisce conclusioni ma propone strade, ipotesi, apre. Allarga. Spazi, percorsi, epifanie. Un testo liquido. Che cattura senza rimedio in un intricato labirinto. Scrive Ricci:
“In questo senso mi
piace parlare di oggetto narrativo digitale.
Un oggetto narrativo digitale che parte dal Web e
che nel Web ritorna, in un rapporto di creatività
liquida e circolare. E non mi riferisco solo alla
ipertestualità, ma alla narrazione volutamente
sgranata, dove l’apparente mancanza di punti di
riferimento è il punto di riferimento.
Pensiamo a quella vera e propria forma di
racconto che, da più di vent’anni, Enrico
Ghezzi conduce sul mezzo televisivo. Frammenti
filmici e visivi, a volte strutturati e altre volte
volutamente privi di ogni riferimento narrativo e
tecnico, dove il documentario e il film si alternano
a brani di pellicole sfocate e sgranate. Una
sequenza che a poco a poco assurge a racconto
autonomo. E, in quel gioco di specchi che forse è
anche questa intervista, ecco che riappare lo
sguardo di Borges.”
Il testo ve lo presentiamo adesso, è disponibile su Amazon, nel Kindle Store e, nei prossimi giorni in tutti gli store on line. Lo presentiamo perché possiate, intanto, vederlo. Leggendolo, in qualche punto, sembra quasi di toccare un nocciolo di letteratura, stream, pensiero, analisi. Solo per un istante. Ne parleremo ancora. Ma è un’uscita che abbiamo preparato con cura e aspettavamo.
piace parlare di oggetto narrativo digitale.
Un oggetto narrativo digitale che parte dal Web e
che nel Web ritorna, in un rapporto di creatività
liquida e circolare. E non mi riferisco solo alla
ipertestualità, ma alla narrazione volutamente
sgranata, dove l’apparente mancanza di punti di
riferimento è il punto di riferimento.
Pensiamo a quella vera e propria forma di
racconto che, da più di vent’anni, Enrico
Ghezzi conduce sul mezzo televisivo. Frammenti
filmici e visivi, a volte strutturati e altre volte
volutamente privi di ogni riferimento narrativo e
tecnico, dove il documentario e il film si alternano
a brani di pellicole sfocate e sgranate. Una
sequenza che a poco a poco assurge a racconto
autonomo. E, in quel gioco di specchi che forse è
anche questa intervista, ecco che riappare lo
sguardo di Borges.”
Il testo ve lo presentiamo adesso, è disponibile su Amazon, nel Kindle Store e, nei prossimi giorni in tutti gli store on line. Lo presentiamo perché possiate, intanto, vederlo. Leggendolo, in qualche punto, sembra quasi di toccare un nocciolo di letteratura, stream, pensiero, analisi. Solo per un istante. Ne parleremo ancora. Ma è un’uscita che abbiamo preparato con cura e aspettavamo.
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