mercoledì 14 marzo 2012

Dove finisce Roma, di Paola Soriga (Einaudi)

Esistono luoghi del tempo che l’umanità ha la necessità di esplorare. Di esplorare con la parola, con le storie, con le narrazioni. Esistono luoghi del tempo con i quali l’umanità deve confrontarsi. Ed è un confronto eterno, incessante, senza tregua, alla perpetua ricerca di quella catarsi che potrà, infine, portare un po’ di pace ai fantasmi che quei luoghi abitano.
Paola Soriga compone questo bellissimo e intenso romanzo d’esordio accostandosi, con la luce delle sue parole, al cupo divenire di uno dei momenti più tragici della nostra storia. E si accosta ad esso facendo sue le sensazioni, i sentimenti, le sofferenze di un’umanità dolente che vive la tragicità imposta dalla violenza dei tempi con quella forte rassegnazione che può avere solo chi sente il dovere di resistere. Di resistere alle avversità, al destino, alla morte.
Dove finisce Roma non è soltanto un romanzo pienamente riuscito, Dove finisce Roma è un vero e proprio appello a ciò che di meglio ha prodotto la nostra letteratura quando ha dovuto farsi strumento per capire, per testimoniare, per ricordare.
Certo, in Paola Soriga si sentono gli echi epici di Elsa Morante, il dramma della memoria di Primo Levi, la definitiva e disincantata disperazione di Beppe Fenoglio, ma la bravura dell’Autrice consiste proprio nell’essere andata oltre il mero richiamo ai padri nobili e nell’avere creato una narrazione nuova, che vive di vita propria.
Nella (necessariamente, come è tipico di tutte le contemporaneità) complessa produzione letteraria a noi coeva, Dove finisce Roma rappresenta e rappresenterà un vero e proprio spartiacque narrativo e stilistico, che si pone fin da ora come punto di riferimento letterario e di cui sarà difficile non tenere conto in futuro.
La capacità narrativa dell’Autrice, dai toni poetici e al contempo portatori di uno stile autorevole e profondo, fa di Dove finisce Roma uno dei pochi libri in cui si sente, dalla prima all’ultima pagina, quella rara qualità che Giorgio Manganelli definiva “il rumore sottile della prosa”.
Paola Soriga ha aperto, con grande bravura, una nuova strada fra i territori del romanzo italiano.
Un libro.
Dove finisce Roma, di Paola Soriga (Einaudi).

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