Personalissima e godibilissima la top ten di Simone Marcuzzi che con 10 italiani che hanno conquistato il mondo ci dà un esempio di narrazione originale e interessante. I piani descrittivi si intersecano e si mescolano moltiplicando i punti di vista e i piani temporali, la narrazione si fonde con il saggio e viceversa. Il titolo è quasi un pretesto, quasi una voluta provocazione, quasi un tentativo di sviare il lettore verso una delle tante (e, a volte, scontate) classifiche dei dieci italiani che hanno rappresentato qualcosa per un qualche autore. Ma, appena vi immergete nella lettura, quelli che vi vengono incontro non sono dieci quadretti descrittivi e pedagogici, ma dieci racconti veri e propri. Simone Marcuzzi si espone in prima persona e, consapevole del fatto che un narratore ben difficilmente riesce a nascondersi, senza fretta racconta, narra, descrive con levità e ironia una sorta di lento apprendistato. Tanti sono i rimandi a una giovinezza che deve fare i conti con le difficoltà (lavorative e non) che nascono da tempi confusi e precari. Tante sono le rimembranze di una adolescenza a volte ancora vicina alla fine della fanciullezza, altre volte invece più matura e già un po’ più disincantata. Tanti sono i ricordi, le reminiscenze, i piccoli ritratti di famiglia, tutti visti però con una lieve nostalgia non priva di un certo distacco, forse prodromico di una consapevolezza velata di future e irrinunciabili malinconie. Ognuno di questi racconti, ognuna di queste piccole esperienze di vita circostanzia e prepara la descrizione di quelle dieci figure di italiani che, finalmente, ora si manifestano al lettore per quello che realmente sono sempre stati: i miti, i punti fermi, le colonne di un pantheon letterario, musicale, postmoderno, pop e anche un po' underground.
Simone Marcuzzi, mentre racconta di se stesso, racconta anche di tutti noi.
Un libro.
10 italiani che hanno conquistato il mondo, di Simone Marcuzzi (Laurana Editore).
2 commenti:
Ottima recensione
Grazie! Ma una bella recensione non fatica a nascere quando da recensire c'è un bel libro.
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