martedì 20 luglio 2010

intervistato da whohub.com

Sono stato contattato su twitter per un'intervista.
D'accordo, le domande sono uguali per tutti, però credo che quello che conta siano le risposte. Ma whohub.com è interessante per altri motivi. Chiunque può iscriversi e, trovando il campo dei propri interessi, trovare le relative domande alle quali rispondere. E' la socializzazione del quarto d'ora warholiano. E' la carta dell'impero borghesiana. E' il "volevo una missione, ho avuto una missione" del capitano Willard, in Apocalypse now. Tutti, prima o poi, saremo intervistati. Affascinante.
Questo è il link dell'intervista: http://www.whohub.com/angelo1
Naturalmente ringrazio whohub.com e invito tutti a visitare questo interessante sito.


Come hai iniziato a scrivere? Chi ti leggeva all'inizio?
A 14 anni lessi "Il clandestino", di Mario Tobino. Ne rimasi talmente affascinato che dissi a me stesso: "Voglio fare lo scrittore". Poi presi un quaderno e lo riempii con un bellissimo romanzo. Era il riassunto (fatto anche male) de "Il clandestino", di Mario Tobino. Per fortuna non mi leggeva nessuno!
Qual è il tuo genere preferito? Alcuni link dove possiamo vedere o leggere qualcosa di una tua opera recente?
Non ho un genere preferito. Sono un lettore onnivoro e uno scrittore sincretico. Mi piace leggere e raccontare storie di confine, di ibridazione, di inquietudine. Un link? Eccolo:http://www.mannieditori.it/index_x.asp?contenuto=dettaglio (...)
Com'è il tuo processo creativo? Che cosa succede prima di sederti a scrivere?
Tutto! Prima di sedermi a scrivere la storia deve già essere tutta completa nella mia testa. La scrittura successiva è solo un'opera di aggiustamento.
Che tipo di lettura ti attiva la voglia di scrivere?
I classici. Quelli del romanzo "borghese" dell'Otto-Novecento. Le idee, la struttura sono tutte lì. Ed è leggendoli che, appunto, mi si attiva la voglia di scrivere.
A tuo parere, quali sono gli ingredienti basilari di una storia?
Un dialogo credibile e serrato è l'ingrediente basilare di una storia. Di ogni storia.
In che panni ti senti meglio: prima persona o terza?
Dipende dalla storia e dai personaggi. Mi piace moltissimo, comunque, far convivere nella stessa storia sia la prima che la terza persona.
Che scrittori famosi ammiri di più?
Dostoevskij, Maupassant, Hemingway, Fenoglio, DeLillo, Gordimer, Dürrenmatt, Böll, ma l'elenco potrebbe essere (ed è) molto più lungo.
Cosa rende un personaggio credibile? Come crei i tuoi?
Tre cose: il dialogo, il dialogo, il dialogo. E i miei li creo appunto facendoli dialogare.
Sei altrettanto bravo raccontando storie oralmente?
Non lo so. Sono tuttavia un pessimo raccontatore di barzellette.
Nel più profondo delle tue motivazioni, per chi scrivi?
Per chi mi legge.
Si può scrivere come terapia personale? I conflitti interni sono una forza creativa?
Un deciso sì a tutte e due le domande.
Ti serve il feed-back dei lettori?
Direi di sì. Come ad ogni scrittore, d'altra parte.
Ti presenti a concorsi? Hai ricevuto premi?
Forse una o due volte. Mai entrato nemmeno tra i finalisti.
Mostri i tuoi bozzetti a qualcuno di fiducia per avere la sua opinione?
Mai!!!
Credi ti aver già trovato la "tua voce" o è qualcosa che cercherai eternamente?
Dopo tanti anni l'ho trovata. Ma, come tutte le cose, è in perenne mutazione.
Ti imponi una disciplina per organizzare orari, mete, ecc? Quale?
Nessuna disciplina. Scrivo quando posso, quando voglio, quando mi gira.
Di cosa ti circondi nel tuo studio di lavoro per favorire la tua concentrazione?
Non scrivo in nessuno studio. Mi annoierebbe a morte.
Scrivi allo schermo, stampi con frequenza, correggi nel foglio….? Com'è il tuo processo?
Scrivo con un pc. Non stampo mai se non alla fine. Correggo ogni tanto. Più che altro vado avanti, poi mi fermo, poi vado ancora avanti, poi mi fermo ancora, ecc. ecc.
Che pagine on-line frequenti per condividere esperienze o informazioni?
Quelle classiche che fanno riferimento alla letteratura e allo scrivere, blog di altri autori, blog collettivi, cose così. Ma non troppo però.
Com'è stata la tua esperienza con case editrici?
Credo buona, con tutti gli alti e i bassi che immagino siano comuni a tutti gli scrittori.
In che progetto stai lavorando ora?
Sono estremamente scaramantico! Ne parlerò quando vedrà la luce.
Cosa mi consigli di fare con tutti quei testi che continuo a scrivere da anni e che però non ho mai mostrato a nessuno?
Di cominciare a mostrarli. Non c'è altra soluzione.

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