martedì 30 ottobre 2012

Padania blues, 4 novembre 2012

Domenica 4 novembre c'è la prima presentazione di Padania blues. Alla presentazione parteciperanno anche alcuni soci dell’ A.DO.V. di Broni (Associazione Donatori di Voce), che ne leggeranno alcuni brani.



sabato 27 ottobre 2012

Pinterest è un sogno? (qualche bilancio)

Pinterest è un sogno? sta andando molto bene. E' stato al primo posto nella sezione Computer della piattaforma lulu.com, è tuttora tra gli ebook più venduti del giorno e della settimana di Ultima Books ed è terzo nella sezione Social Media di Bookrepublic. Se ne è parlato molto bene sul sito Storia Continua e ci sono lettori che ne sono entusiasti. Insomma qualche piccolo bilancio andava pur fatto.
Buon fine settimana a tutti!

giovedì 25 ottobre 2012

Limonov, di Emmanuel Carrère (Adelphi)

Come una sonda che si inoculi negli anfratti più inquietanti della nostra storia contemporanea per individuarne le scenografie più perturbanti, così Limonov, nuovo François Villon a cavallo fra secondo e terzo millennio, si muove attraversando l’oscura oppressione di periferie sovietiche anni Cinquanta dominate da bande di crudeli teppisti, la disperata scena underground russa, la decadenza ostentata di epigoni nuovayorkesi delle perenni e inimitabili factory warholiane, il definitivo orrore delle milizie serbe tra le macerie della ex Iugoslavia, il dissolvimento dell’Impero sovietico. Stalinista, nazionalista, poeta, scrittore, irriducibile oppositore di Putin, affascinato da teorie che abbracciano tutto l’universo che va dai testi del delirio occultista alle leggende tibetane, Limonov si muove costantemente come un’icona postmoderna, come una creazione inviata da altri mondi il cui scopo finale sia quello di testimoniare la follia dei tempi e delle ideologie.
Limonov non più (non solo) protagonista di una vita che appare come la somma di tante vite parallele, ma Limonov che porta se stesso e le sue vicende sino alla necessaria trasfigurazione in vicenda letteraria vivente.
Frequentatore di storie che fanno dell’inquietudine la loro parola d’ordine, Emmanuel Carrère analizza la figura affascinante, bieca, perversa, schietta di Limonov nello stesso modo in cui affrontò la figura di Philip Dick in Io sono vivo, voi siete morti. Così come con la figura di Dick anche per Limonov Carrère prende le mosse analizzandone la produzione letteraria nella convinzione, più che corretta, che le parole scritte siano comunque una prosecuzione del corpo dello scrittore e i suoi libri vere e proprie protesi dell’anima. Ed è un’anima complessa, difficile, anche nera quella che traspare da questa opera di Carrère. Limonov che vive sulla propria pelle tutte le feroci contraddizioni politiche, sociali, economiche che nascono dal periodo della guerra fredda e della caduta dell’Unione Sovietica; Limonov che appare come circondato senza speranza da un destino tragico che si porta dentro. Destino al quale sa di non poter sfuggire e che sfida trasformandosi in uomo drammaticamente consapevole della violenza che si nasconde nelle pieghe dell’umanità. Sarebbe troppo facile descrivere Limonov come agente del male. Limonov è semplicemente il lato oscuro che si nasconde in ognuno di noi.
Un libro.
Limonov, di Emmanuel Carrère (Adelphi).

giovedì 18 ottobre 2012

Oltre l'ebook (Guida definitiva alla Letteratura 2.0), di Sonia Lombardo (Smashwords Edition)

Nel mondo in costante evoluzione dell’editoria digitale e dell’ebook è importante avere delle bussole che ci orientino tra i suoi continui mutamenti.
Oltre l'ebook è un rapporto sullo stato dell’arte dell’universo della scrittura e della pubblicazione digitale ed è l’ideale bussola che aspettavamo. Nessun volo pindarico, ma una seria ed esaustiva indagine sui nuovi linguaggi che concretizzano il rapporto della eterna volontà di narrare con i nuovi mezzi che il digitale ci mette a disposizione.
Sonia Lombardo, curatrice dell’interessante sito Storia Continua, sito dove è possibile trovare tutto il divenire delle nuove narrazioni, con Oltre l'ebook continua il suo lavoro di monitorizzazione della letteratura digitale e delle nuove forme di scrittura che si sviluppano attorno ad essa.
Ed è proprio questo concetto di letteratura elettronica, digitale, di letteratura 2.0 che muove l’intera struttura di Oltre l’ebook. Una letteratura che prende le mosse dal web e dagli strumenti che il digitale le mette a disposizione e che per mezzo di questi si trasforma in un nuovo modo di raccontare e di raccontarsi. Una letteratura 2.0 che non è semplicemente il travestimento digitale della narrazione classica, ma che diviene qualcosa di infinitamente nuovo e affascinante, al punto da trasformare essa stessa in un unicum che vive di vita propria, dove i confini tra chi scrive e chi legge si fanno evanescenti e sono destinati a incontrarsi e a fondersi in un nuovo orizzonte. Un orizzonte ancora tutto da esplorare, da conoscere, da comprendere, in cui la figura dello scrittore assume nuovissime potenzialità che gli permettono di superare i limiti della pagina scritta per approdare al ruolo di creatore di nuove storie che nascono dal web e che nella liquidità del web si amalgamano in una affascinante circolarità.
Oltre l'ebook ci insegna a non essere governati dal digitale, ma a governarlo e a fondere la parola scritta con le infinite potenzialità dei nuovi linguaggi. Una guida fondamentale per chi scrive (e per chi legge) le nuove narrazioni.
Un ebook.
Oltre l'ebook (Guida definitiva alla Letteratura 2.0), di Sonia Lombardo (Smashwords Edition).

martedì 16 ottobre 2012

Intervista a René Frégni

Ho incontrato René Frégni nel tardo pomeriggio di sabato 13 ottobre, in occasione della sua premiazione con La Targa Jean Giono. Scrittore dalla vita avventurosa e complessa, poeta e autore di pièces teatrali, ha risposto con grande disponibilità alle mie domande. 
In Italia le sue opere sono pubblicate da Meridiano Zero.


Poliziesco, giallo, polar, noir. Generi che a volte si intersecano e a volte rimangono distinti. Esiste veramente una differenza tra romanzo poliziesco e noir?
Nel romanzo poliziesco classico c’è un delitto, c’è la polizia, c’è un’inchiesta e c’è un colpevole. Il poliziesco ha una struttura geometrica. Procede dall’incertezza verso la certezza. Il noir fa esattamente il contrario: procede dalla certezza verso l’incertezza. In una trama noir non c’è un colpevole definitivo che pagherà per i suoi delitti. Nel noir tutti sono in qualche modo colpevoli.

Marsiglia fa spesso da sfondo ai suoi romanzi. Sente qualche punto in comune con Jean-Claude Izzo, altro scrittore noir che ambientava le sue storie nella stessa città? Ne è stato in qualche modo influenzato?
Ho iniziato a pubblicare prima di Izzo. Le letture che mi hanno profondamente influenzato non sono state legate solo al noir. Gli autori che mi hanno in qualche modo segnato sono stati Flaubert, Jean Giono, Camus, Chandler e inoltre la mia esperienza di scrittore deve molto alla mia attività prima di infermiere psichiatrico che organizzava spettacoli teatrali con i pazienti e poi di animatore di un laboratorio di scrittura alle Baumettes, il carcere di Marsiglia.

Può il noir essere considerato lo strumento più appropriato per raccontare i disagi e le contraddizioni politiche, economiche e sociali della nostra epoca?
Certamente. Proprio per quello che dicevo prima, per quel procedere del noir dalla certezza verso l’incertezza. Dentro ognuno di noi c’è un noir. Ed è soltanto raccontadolo che si può sperare di superare il buio del disagio sociale per arrivare a vedere qualche luce.

Lei è considerato uno degli esponenti del noir mediterraneo. Che cosa caratterizza questo tipo di noir, al di là dell’ambientazione, del territorio?
Una cosa sola, ma fondamentale: dietro il noir mediterraneo c’è tutta la terribile e affascinante grandezza della tragedia greca.

giovedì 11 ottobre 2012

Sì, ho scritto un libro di racconti e si intitola Padania blues.

Sì, ho scritto un libro di racconti e si intitola Padania blues. Non l'ho scritto adesso. L'ho scritto negli anni, in un periodo che va dagli anni Novanta ai primi anni del Duemila. L'ho scritto prima di Notte di nebbia in pianura, l'ho scritto prima dei miei ebook. L'ho scritto quando ho smesso di buttare nel cesso tutto quello che scrivevo. L'ho scritto perché mi andava di scriverlo. L'ho scritto perché questi racconti mi entravano in testa e in qualche modo li dovevo vomitare. L'ho scritto perché pensavo di essere uno scrittore. L'ho scritto perché non conoscevo ancora bene l'editoria. L'ho scritto perché ero disperato, ingenuo, stupido. L'ho scritto perché quando l'ho scritto ero ancora giovane e pensavo che ai giovani fosse data in dono l'eternità. L'ho scritto perché credevo nella parola, nei libri, negli scrittori. L'ho scritto perché credevo ancora in qualcosa, anche se non sapevo bene cosa. L'ho scritto perché ero un illuso. L'ho scritto perché credevo che chi scrivesse non fosse solo un burattino mediatico. L'ho scritto perché gli editori ai quali lo mandavo mi dicevano bei racconti, ma in Italia nessuno legge racconti, perché non ci scrive un romanzo? L'ho scritto tanto tempo fa. Ho riletto oggi quei racconti che sono stati appena pubblicati. Appartengono a un tempo che è passato e che non tornerà più.

sabato 6 ottobre 2012

Pinterest è un sogno? (I "Social Media Landscapes" di Errant Editions)

Errant Editions lancia il progetto Social Media Landscapes, testi brevi, agili e incisivi che mettono a fuoco un dettaglio, un lembo, una prospettiva relativa all'universo dei social networks, dei social media, del web nel suo complesso. Visioni che cercano di individuare le prospettive dell'evoluzione della rete.
Inauguro questo progetto con il mio Pinterest è un sogno?, una visione su Pinterest e il suo utilizzo in particolare nel campo editoriale. Qual è il rapporto fra Pinterest e gli scrittori? Come gli editori italiani usano Pinterest? Un blog letterario può stare su Pinterest? Le board hanno una loro poetica?
Ovviamente questo ebook ha anche una board dedicata su Pinterest.
L'ebook al momento è scaricabile qui. Prossimamente sarà disponibile in tutti gli store online.

giovedì 4 ottobre 2012

Comprare il sole, di Sebastiano Vassalli (Einaudi)

Sebastiano Vassalli non è soltanto uno scrittore. Sebastiano Vassalli è anche un viaggiatore del tempo e un anatomopatologo letterario.
Viaggiatore del tempo perché i suoi romanzi percorrono tempi storici che si trasformano e si trasfigurano in allegorie dell’anima e anatomopatologo letterario perché le sue parole scavano sin nel profondo dei corpi, delle loro ansie, delle loro meschinità.
Le epoche storiche sono da sempre oggetto di una fondamentale domanda. Se cioè la rappresentazione delle distorsioni e delle patologie sociali vada ricercata nei comportamenti delle figure totemiche dei re, dei papi, degli imperatori, dei primi ministri e dei generali oppure nella vita delle genti meccaniche e di piccolo affare di manzoniana memoria che il Manzoni invece vedeva come vittime dell'arbitrio dei potenti..
Ed è su questo punctum dolens che il Vassalli viaggiatore del tempo si sofferma con Comprare il sole ed proprio qui che il Vassalli anatomopatologo letterario affonda il suo bisturi.
Osservatore distaccato (ma non certo privo di opinioni, anzi) alla maniera dei Voltaire e dei grandi pamphlettisti del sei e del settecento inglese, il Vassalli viaggiatore del tempo ci racconta una favola, una fiaba, una storia; ne presenta i personaggi principali e i comprimari con la nonchalance puntuale di un suggeritore che, dalla sua buca, segua il tramestio del palcoscenico e ne accompagni la trama che si snoda sino alla sua trasformazione in una struttura narrativa che piano piano abbandona il suo artefice per entrare nell’anima dei lettori.
Il Vassalli anatomopatologo letterario invece, mentre si svolge la narrazione, esegue una vera e propria autopsia della società contemporanea, dei suoi perniciosi luoghi comuni, del suo abborracciato armamentario pseudoculturale. Operazione che conduce analizzando, sezionando, scomponendo i frammenti della vicenda e le vite dei suoi personaggi.
Al termine della lettura di Comprare il sole sarà ben chiaro che nella nostra contemporaneità le genti meccaniche e di piccolo affare hanno assunto nelle loro vite tutti gli atteggiamenti, i capricci e le meschinità censurabili di quelle stesse figure totemiche che sembravano così irraggiungibili. Le vittime dell'arbitrio dei potenti non hanno fatto altro che seguirne l'esempio, perseguitandosi reciprocamente con grandi e piccoli arbitrii e vessazioni. Una piena e totale uguaglianza si è compiuta. Non certamente verso l’alto, bensì verso il fondo.
Lo scrittore si congeda, il viaggiatore del tempo si riposa, l’anatomopatologo, compiuta la sua dissezione, si allontana. Quella che sembrava una favola dai toni farseschi è in realtà un romanzo dell’orrore, ma di quell’orrore quotidiano, che vive negli anfratti della banalità e che si confonde con l’ambiente sino a sembrarne elemento irrinunciabile.
E, a ben guardare, quel romanzo dell'orrore si svolge tutti i giorni davanti ai nostri occhi.
Un libro.
Comprare il sole, di Sebastiano Vassalli (Einaudi)

lunedì 1 ottobre 2012

Poethree. Una triade di nuovi poeti italiani

di Giovanni Agnoloni
da Postpopuli.it
Che cos’è la poesia underground? Come la musica e tutta la cultura underground, lo dice la parola, è un fenomeno “sotterraneo”. Viene allora da chiedersi: rispetto a che cosa? Certamente rispetto alla cultura accademica, ma anche alla produzione più strettamente “commerciale”. Ma, soprattutto, viscerale, di pancia, d’impatto. Dunque, ancora una volta, sotto, o meglio dentro.


da farapoesia.blogspot.com
Leggendo i versi di Luca ArtioliFabio Barcellandi e Andrea Garbin raccolti nella silloge POETHREE. New Italian Voices, edita da THAUMA, mi sono venuti in mente i poeti realvisceralisti de I detective selvaggi di Roberto Bolaño, specchio di quel movimento di avanguardia che fu l’infrarealismo messicano degli anni 70′. Queste valenze dilanianti e dissacranti sono ben evidenziati dall’introduzione del poeta irlandese Dave Lordan. Poi si passa alle poesie, tutte disponibili sia in italiano, sia in inglese. E qui vengono fuori le valenze emotive, i grumi/succhi di emozioni proposti da questi autori. E troviamo evocazioni di luoghi e atmosfere, mescolate a frammenti di memoria, come in Cartagena di Luca Artioli.
L’amore silenzioso
che sei, che posso darti,
è un bruciare di cera, dove
le stagioni a poco
a poco si annottano
di altri letti, come un segreto
da trattenere, quasi fosse un rito
o un debito dovuto alla poesia, che
nella pausa della fiamma
si acquartiera qui, a Cartagena:
un porto senza tempo, dove
colme si fanno le distanze e lucida
lucida è sempre la percezione della tua
prossima fuga.
Si passa poi all’essenzialità sospesa tra lo haiku e il koan di quel “Cecco Angiolieri postmoderno” che è Fabio Barcellandi, come in Bene o male:
Il male
non desidera il tuo
male
desidera che
s[t]ia male
come lui
il bene
desidera il tuo
bene
non desidera che tu
s[t]ia bene
come lui
Poi c’è come una pausa, il soffio di un respiro, e si passa all’andante intimo dei versi di Andrea Garbin, percorsi da fremiti d’inquietudine e da archeologie di suoni e altre percezioni, coniugati in sinestesie spiazzanti, come in Un pendolo:
È come il culo del silenzio
quel rintocco che odo ogni ora
a troncarmi il sono
un temporaneo istante di follia
che si muove prepotente
tra un sogno e l’altro
una spina che punge la notte
la costante percezione
dello sfinimento
quando il silenzio interrotto muore
e il botto infrange la quiete
io mi rattrappisco
lascio che l’udito mi avvolga
indicibile tormento
lascio che mi avvolga
disteso nel dolce giaciglio
osservo il lucido ottone
cercare silenzi
e ogni volta che ne trova uno
il suo grido si sviluppa
a torcermi il ventre.
Tre stili diversi, ma ben raccolti in una silloge che, come una sinfonia, comprende tre movimenti dall’anima affine, pur nella diversità di forme. Come a rivendicare una misura classica anche in ciò che, per sua natura, aspira a porsi all’avanguardia.