giovedì 10 febbraio 2011

Il ritorno di Hakim Bey

Ricevo e pubblico questa segnalazione della Shake.
Il giardino dei cannibali.
Hakim Bey dà il meglio di sé. Una cornice straordinaria di personaggi, filosofi di strada, guru e hippie, adoratori di Shiva e saggi sufi, sorprendenti riti induisti a noi sconosciuti, basati sul cannibalismo o il culto della ganja, si succedono nella narrazione, in una sospensione temporale tutta sua, in un libro affascinante e unico.

Per oltre vent’anni, Hakim Bey ha vagabondato curioso e famelico per le città e le campagne dell’Asia centrale e meridionale, alla ricerca di guru e illuminazioni spirituali, per lo più esoteriche, fuori dai “consueti” percorsi battuti anche dagli altri esponenti della controcultura quali Ginsberg o Kerouac. 
È nel corso di questi viaggi radicali tra India, Afghanistan e Iran, tra fame e povertà estreme, che Hakim Bey incontra la filosofia sufi e l’eredità spirituale del grande filosofo arabo Ibn Arabi. Era il tempo in cui il sufismo giocava ancora un ruolo importante nella cultura e nei costumi dell’Asia centrale, dove rivestiva un’importante funzione di tolleranza, prima dell’esplosione dell’uragano jihadista. 

In questo libro Hakim Bey dà il meglio di sé. Una cornice straordinaria di personaggi, filosofi di strada, guru e hippie, adoratori di Shiva e saggi sufi, sorprendenti riti induisti a noi sconosciuti, basati sul cannibalismo o il culto della ganja, si succedono nella narrazione, in una sospensione temporale tutta sua, in un libro affascinante e unico. 

L’AUTORE:
Hakim Bey è uno scrittore politico americano, saggista e poeta, conosciuto soprattutto per il concetto di TAZ (Zone Temporaneamente Autonome), basato sul riesame dell’utopia nel mondo dei pirati. Hakim Bey ha passato vari anni in India, Pakistan e Afghanistan e sette anni in Iran, che lasciò durante la Rivoluzione islamica. Suoi altri testi pubblicati da ShaKe: TAZ (1993-2008); Via radio. Saggi sull’Immediatismo (1995); Millennium (1997); Le repubbliche dei pirati (2008). Inoltre, ha curato l’antologia di fantascienza radicale Strani attrattori (2009) insieme a Robert A. Wilson e Rudy Rucker.

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