E c'era questo enorme autoscontro. Così grande che andava ad invadere la statale che tagliava in due la piazza del paese. Una piazza che era già grande di suo, forse più del paese. E, per tenerla diritta e combattere il dislivello della strada, appoggiavano i bordi della pista sopra decine di bidoni alti almeno un metro e mezzo. Bidoni arrugginiti, con parvenze di rosso, di blu e di verde. E sopra le teste girava un miscuglio dolciastro e svisante di Elton John, di Umberto Tozzi, di Alan Sorrenti e di Alunni del Sole. E alla cassa c'era una bella donna. Mora, strafottente, con il seno grande che si appoggiava sul microfono. E più ci si avvicinava al giorno della festa e più i giri diventavano brevi. Perché c'era più gente e lei voleva guadagnare di più. E, ogni volta che il giro terminava, lei abbassava verso il microfono la bella testa dai bei capelli neri e mossi. E gridava: "Forza giovani! Giù il gettone!". Che, nella sua parlata romagnola o emiliana o anche soltanto piacentina, si trasformava in un invitante e stentoreo: "Forza zzovani! Zzù il zzettone!".
Ecco, io questa cosa me la ricordo ancora.
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