Domenica scorsa sono stato al Salone del Gusto. Da sempre seguo quello che Carlin Petrini, il fondatore di Slow Food, dice e scrive sull'importanza della difesa dei semi. I semi rappresentano l'origine della nostra agricoltura e la difesa della loro varietà è il primo passo verso la tutela del nostro variegato patrimonio agroalimentare, oggi così minacciato dalla livellazione globalizzante dei gusti. Rendo noto questo comunicato stampa che illustra un'opera che va in questa direzione e che contribuisce ad arricchire i lati meno usuali della nostra conoscenza Le insospettabili avventure dei semi in un saggio leggibile e divertente |
Ogni seme è un giardino nascosto, un racconto vivente dell’evoluzione. Ma anche il protagonista di storie e mitologie, ricerche scientifiche e suggestioni artistiche. Ogni seme, da quelli microscopici delle orchidee a quelli da venti chili delle noci di cocco delle Seychelles, nasconde una storia affascinante, spesso inaspettata. I semi raccontano l'evoluzione delle piante, degli animali e dell'uomo e la diversità della vita sul nostro pianeta. Jonathan Silvertown svela in un racconto vivido e appassionato l'importanza e la forza ispiratrice dei semi: protagonisti silenziosi del regno vivente, importanti testimoni della ricerca sull'evoluzione genetica, ma anche simboli affascinanti e universali, ispiratori di poesie e racconti, di miti e leggende, nell'arte e nella letteratura. |
Jonathan Silvertown, professore di ecologia alla Milton Keynes Open University, è un brillante divulgatore scientifico, autore di libri e pubblicazioni sul regno delle piante. Si è occupato di analisi delle variazioni biologiche della vegetazione, di storia dei processi evolutivi e di ecologia, specialmente per quanto riguarda i nessi tra flora ed evoluzione in senso più ampio. All'attività accademica e divulgativa affianca ruoli di spicco in progetti di salva guardia e ricerca, come l'Ecological Continuity Trust, Citizen Science ed Evolution MegaLab. |
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