Le impressioni dell'arrivo sono le stesse. I luoghi anche. Sì, perché il Salone del Gusto si tiene a Torino, al Lingotto. Nello stesso luogo dove, ogni mese di Maggio, tutti gli appassionati della parola scritta si danno appuntamento per la Fiera del libro. L'unica differenza è un cielo grigio e freddo che contrasta con il sole della primavera avanzata, che in genere è testimone della transumanza editorial-letteraria della Fiera.
Stesso luogo, stessi padiglioni, stessi parcheggi. L'abitudinarietà è un valore, se riesce a riportarti alle stesse emozioni.
Da abituale frequentatore della Fiera de libro, e da impenitente abitudinario, ritrovo con gioia quei posti che, assieme alla folla di lettori, editori, librai e scrittori, frequento in primavera.
E mi perdo subito nel bianco delle strutture e nella pletora degli stand. E' come in primavera. Quando ci sono i libri. Si cammina, si guarda, si osserva l'umanità nomade dei visitatori e quella stanziale degli espositori.
Ma, all'occhio, saltano subito le differenze. Una tranquillità generalizzata, così lontana dalla ressa nervosa della Fiera del libro. Una disponibilità così umana, da parte degli espositori. Così lontana da quella frenesia nevrotica e da quell'aria di conoscenza esoterica dei signori della parola scritta (siano essi scrittori od editori).
Al Salone del Gusto ho incontrato un mondo fatto di persone che producono ricchezza. Ma non la ricchezza dei poli logistici e dei suv, non la ricchezza delle discariche e della fabbriche delocalizzate. Bensì la ricchezza di chi sa, con la pacifica tranquillità di non poter mai essere smentito, che con il proprio lavoro (faticoso e pieno di sacrifici) semplicemente rende onore all'evidenza. Un'evidenza fatta di piccoli produttori che, ogni giorno, creano un sentire comune fatto di prodotti, di sapori, di saperi, di gusti e di creazioni in simbiosi con il corso naturale delle cose.
Al Salone del Gusto ho capito tante cose. Ho capito qual è il vero valore delle cose. E ho anche capito che il mondo della parola scritta dovrebbe, ogni tanto, fermarsi a fare un piccolo esame di coscienza e osservare chi, con umiltà e passione, sa come far nascere dalla terra tanta tranquilla ricchezza.
Una ricchezza concreta, ma anche piena di sogni.
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