domenica 25 aprile 2010

Cisco Pike, Enrico Ghezzi e tutti i Settanta

Mi capita raramente di scrivere un post in diretta. Il blog non è come facebook o twitter o friendfeed, dove ci butti i tuoi haiku ad effetto, che ti nascono sul momento. Sul blog i post te li devi meditare, ti devi informare. Non puoi scrivere a casaccio un paio di frasi ad effetto per essere laicato da qualcuno che condivide con te quel momento.
Però. C'è sempre un però. L'ho già scritto qui. Seguo Enrico Ghezzi da una vita. E ho sviluppato un'insana passione per i film americani degli anni Settanta. Non lo so il perché. Sarà per la fotografia così limpida. Sarà per il sole (quanto sole c'è in quei film). Sarà per le ragazze dai capelli lunghi, dagli occhi scuri e dalle belle labbra che invitano a chissà che cosa. Non lo so. So soltanto che a Fuori Orario sto vedendo Cisco Pike. E mi sembra di vedere Nashville, e mi sembra di vedere Fragole e sangue, e mi sembra di vedere Cinque pezzi facili, e mi sembra di vedere L'ultima corvè, e mi sembra di vedere L'ultimo buscadero, e mi sembra di vedere Bersaglio di notte.
Non lo so. Io coi Settanta c'entro poco. Ci facevo le elementari. O forse c'entro anche troppo. Non lo so.
Il maledetto tempo passa. E passa da brutto. Forse in quel sole giallo e limpido che fa da sfondo a quei film ci ritrovo lo stesso sole che d'estate trasforma la mia terra in una Bible belt.
Sognare non costa niente. Specialmente di notte.

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