venerdì 29 gennaio 2010

Holden Caulfield e il Tom Collins

Per preparare un Tom Collins servono due parti di gin, una parte di succo di limone fresco, qualche goccia di sciroppo di zucchero e soda.
Ne Il giovane Holden se ne parla cosi: "Il bar stava chiudendo, sicché pagai in fretta e furia due liquori a testa per loro prima che chiudesse, e ordinai altre due coca per me. Quel dannato tavolo era uno spicinio di bicchieri. Una delle racchione, Laverne, continuava a prendermi in giro perché bevevo soltanto coca cola. Aveva uno squisito senso umoristico. Lei e la vecchia Marty bevevano Tom Collins - alla fine di dicembre, Dio santo! Non capivano un accidente. La bionda, la vecchia Bernice, beveva bourbon e acqua.
E se lo scolava che era un piacere, tra parentesi. E tutt'e tre non facevano che guardarsi intorno in cerca di divi dello schermo. Quasi non parlavano nemmeno tra loro. La vecchia Marty parlava piú delle altre due. Continuava a uscirsene fuori con quelle barbosissime frasi da mezza calzetta - chiamava il gabinetto “lo stanzino delle pupe”, per esempio - e quando quel povero vecchio clarinettista malandato si alzò in piedi e improvvisò un paio di ghirigori di jazz freddo, lo trovò veramente fantastico."
Ieri ne ho scritto qui.
Oggi ne parla anche booksblog.
Mi berrò un Tom Collins.

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