C'è un episodio delle serie Star Trek-The Next Generation che si intitola proprio cosi: All Good Things... Anzi è proprio l'ultimo episodio. Nella traduzione italiana viene reso come Ieri, Oggi, Domani.
In una sorta di precognizione, il futuro dei personaggi della serie viene presentato come orribile, drammatico, incarognito.
Tutte le belle cose finiscono e, forse, non sono nemmeno mai iniziate. La nostra storia, quella eroica degli imperatori, dei papi e delle battaglie e quella immobile delle genti meccaniche (per dirla alla Manzoni) è un turbinio di affanni.
La fine dell'anno, come il Natale, è un momento di attesa, di passaggio. Sì, certo, sono attese fittizie, non corroborate da nulla se non dalle nostre esperienze di vita.
Ma per un momento, per un attimo, per un secondo, proprio a ridosso di queste attese che mai si realizzano, pensiamo al mistero delle parole, al loro ritmo, che, forse, può per un attimo cullarci e, forse, salvarci.
All Good Things...
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