Eraldo Baldini dice di scrivere storie ambientate nella provincia perché gli piace avere a disposizione una dimensione, come quella rurale, dalla memoria lunga.
E la pianura che sta alle spalle di Eraldo Baldini (letteralmente alle spalle, perché lui abita vicino a Ravenna, tra la pianura e il mare) ha veramente una memoria lunga. Una memoria che scorre lungo tutto il fluire del Po, attraversando quel luogo letterario immenso (nel bene e nel male) che è la Pianura Padana.
La pianura la racconti (o meglio, "si fa raccontare") in tanti modi. Ma quello che più le si addice è un modo, oserei dire, quasi cialtronesco.
Sarà per l'afa d'estate o per la nebbia d'inverno, non so, nella pianura l'orrore e la cialtronaggine si mischiano e si raccontano a vicenda. Il bauscia, lo sborone, il cumenda e il cacciaballe vanno a braccetto con spettri e zombies.
Tre film. La Mazurka del Barone, della Santa e del Fico Fiorone. La casa delle finestre che ridono. Tutti defunti...tranne i morti.
(E forse un quarto. Zeder).
Tutti di Pupi Avati.
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