Ha ancora un senso parlare di libri? Ha ancora un senso incontrare un autore? Mantova parla di libri o parla di autori?
Ermanno Cavazzoni, tempo fa, in un'intervista disse che lui non andava mai né ai premi letterari né alle presentazioni perché, in fin dei conti, lì non si parla mai di libri, ma si aspetta semmai un qualche miracolo dagli scrittori, neanche fossero madonne pellegrine.
Mantova cannibalizza ormai gli altri appuntamenti? A Mantova ci sono troppi autori stranieri? A Mantova (e anche in qualche altro posto) si va a vedere in massa Nadine Gordimer e Luis Sepùlveda ma poi, se ne leggono i libri?
Credo che Mantova sia un faro al quale tutti dobbiamo guardare, non dimenticando però che un solo faro può abbagliare, mentre tante luci rischiarano il buio.
A Belgioioso un coraggioso gruppo di scrittori ha parlato dei propri libri. Con passione. Con gioia. Oserei dire con amore.
Senza passaggi televisivi alle spalle. Senza comparsate mediatiche. Senza operazioni a tavolino, create ad arte da uffici stampa.
Si è parlato solo e soltanto di libri. Senza miracoli né madonne pellegrine. E se ne è parlato con coraggio e passione. Con il coraggio e la passione di chi sa che il libro è più importante dell'autore.
Gloria Ghioni parla dell'ultima edizione di Parole nel Tempo su CriticaLetteraria. Credo che sia un'analisi sulla quale si possa cominciare a riflettere.
2 commenti:
Grazie mille Angelo, per questa tua citazione. Un abbraccio
GMG
Gloria, con colpevole ritardo (ultimamente ho faticato a seguire i commenti del blog) un saluto e un abbraccio anche a te.
Posta un commento