sabato 17 settembre 2011

L'ebook come ecosistema - Il caso Blonk

Sono stato alla presentazione della nuova startup editoriale Blonk. Una sala piena di spettatori interessati ha seguito la relazione di Paolo Verri (CEO di Blonk) e di Lele Rozza (direttore editoriale). Presente anche Mitia Chiarin che ha presentato Ottanta lettere, una delle due prime uscite (l'altra è Le cronache di Parmia, di Adamo Lanna) di questa nuova e interessante realtà dell'editoria digitale.
Paolo Verri ha descritto il mondo dell'editoria digitale come vero e proprio territorio inesplorato, senza mappature, dove l'ebook rappresenta un nuovo ecosistema produttivo di libri senza attrito, senza cioè la difficoltà di scendere a patti con lo spazio, spesso asfittico, delle librerie e con la difficile visibilità sugli scaffali. Non a caso la sua relazione ha preso come punto di confronto il rapporto tra i due scaffali, quello classico e limitato della libreria classica, e quello infinito della libreria digitale. La sfida, per Paolo Verri, è quella di creare una struttura leggera, senza modelli di riferimento, che possa portare novità e iniziative editoriali in un mondo liquido come quello del web.
Secondo Lele Rozza, per un editore digitale, la barriera d'ingresso su internet è più bassa rispetto a quella rappresentata dall'intersecazione dei rapporti fra editori cartacei, librerie e distributori. Tuttavia non sono tutte rose e fiori perché un editore digitale deve comunque riuscire a sfondare il rumore di fondo del web. La sfida è però estremamente interessante. "Come mi ha detto Alessandro Bonino - continua Rozza - siamo come negli anni Settanta, ai tempi della nascita delle radio private. E' necessario buttarsi in questa affascinante sfida. La mappatura del territorio seguirà dopo."
Prossimamente su questo blog pubblicherò l'intervista a Lele Rozza. Stay tuned!

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