Parto nel primo pomeriggio. Prima mi fermo al seggio a votare perché qui è tempo di ballottaggi per la provincia. Mi ci vuole meno di un'ora per arrivare a Rivanazzano Terme, dove si tiene la seconda edizione di Rivaleggendo. Gianni Brera definiva la provincia di Pavia "la provincia a grappolo d'uva" e io lascio la pianura lomellina e le risaie, che di quel grappolo d'uva costituiscono la foglia, e arrivo verso le 15 e 30 nel primo Oltrepò, che di quel grappolo costituisce il triangolo degli acini. Parcheggio fortunosamente all'ombra, ché il sole di fine maggio picchia anche qui, anche se con meno indizi di afa. Giungo in pochi minuti alla piazza principale e mi avventuro nel Parco Brugnatelli, dove il bianco degli ombrelloni mi annuncia gli stand degli editori. Editori pavesi uniti a editori nazionali che pubblicano, a loro volta, autori pavesi. L'occhio mi va per un attimo sulle colline che, in lontananza, annunciano i prodromi appenninici di Varzi. Sono un uomo di pianura, ebbene sì, e ogni altura è per me fonte di fascino apparente e di promesse nascoste. Mi perdo tra gli stand che offrono libri affascinanti che a volte, purtroppo, non vengono considerati né dal mercantilismo interessato dei grandi editori né dal troppo distratto e autoreferenziale rumore di fondo del web. Incontro Paolo Pedrazzi che mi parla della copertina mio nuovo libro che esce con la sua casa editrice (ne riparleremo presto, tranquilli) ed Emilio Francioso, che di Rivaleggendo è l'anima e che conosco da un bel po' di anni.
E' l'ora dell'ennesima presentazione di Notte di nebbia in pianura. Un bravissimo Dimitri Domenichella (della Facoltà di Lettere dell'Università di Pavia) ha compreso tutto di questo mio romanzo; anche aspetti che, forse, erano oscuri perfino a me stesso. Tanto pubblico, attento e interessato.
Si è fatta l'ora di rientrare. Mi lascio alle spalle il verde promettente delle colline e ritorno al verde conosciuto delle risaie.
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