Oggi ho preso l'auto e ho fatto un giro per la pianura. Pioveva oggi. Sono tre giorni che piove e i campi sembrano fatti solo di fango. Ogni tre o quattro chilometri qui c'è un paesino. Uno stradone che lo attraversa, una piazza, un paio di bar, il tabaccaio, la banca (sempre), la farmacia (ogni tanto) e qualche centinaio di abitanti.
Oggi la piazze sono vuote, ma sono vuote quasi sempre (per fortuna, forse). Auto parcheggiate ce ne sono sempre. Ai lati delle stradine, davanti alle case, a pochi metri dagli stop degli incroci, perfino. Sembrano carcasse lucide e abbandonate. Lucide anche quando piove, perché il lavaggio dell'auto è un rito costante e non chiedetemi il perchè, chè non lo so. Qualche tricolore sventola ai davanzali di qualche casa. Davanti alle porte chiuse dei municipi, manifesti con gli orari della cerimonia mattutina, con il sindaco, gli assessori, i bambini delle elementari e il parroco.
Ogni piazza ha il suo monumento ai caduti della Grande Guerra. Mi ricordo mio nonno, ferito sul Carso nel 1916 e costretto per tutta la vita a camminare con due stampelle. Quando ero piccolo mio nonno mi diceva sempre:"mai pagürä! (non avere mai paura!).
Ecco, questo oggi volevo dire.
Viva l'Italia!.
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