lunedì 21 dicembre 2009

In cerca della Biblioteca di Babele

(nella foto: Borges e Franco Maria Ricci)

Nei primissimi anni Ottanta riuscii ad accaparrarmi il primo numero di FMR. Rivista patinata edita da Franco Maria Ricci (purtroppo non siamo parenti, ma solo quasi omonimi). Nelle ultime pagine feci una grande scoperta (le scoperte fatte alla fine di una rivista o di un libro sono, secondo me, le più belle e foriere di fascino). La sua casa editrice aveva raccolto in una collana tutti i testi che Borges riteneva fondamentali per la sua formazione e i suoi interessi. La collana si intitolava (of course, direbbero alcuni) La Biblioteca di Babele (inserisco il link, così se ne può avere la visione completa). All'epoca non riuscii ad acquistare nessuno di quei libri. D'altra parte ero molto giovane, la passione per Borges mi era appena nata e si era concretizzata nell'entusiastica lettura della Antologia della letteratura fantastica. Anni dopo la collana uscì negli Oscar Mondadori, ma neanche allora ne acquistai i volumi. Qualche anno fa, a cena da un amico scrittore, potei ammirarne tutta la serie completa (quella originale edita da Franco Maria Ricci). L'amico scrittore mi confessò di averla fortunosamente trovata in una libreria di Pisa, luogo dove allora frequentava, alla Normale, un corso di dottorato. Quella sera mi ricordai di tutte le volte che quella collana mi era capitata sotto agli occhi, senza che io facessi nulla per ottenerla. Una ricerca senza esito che mi ha accompagnato per anni e che mi accompagna tuttora. Sono sicuro che Borges stesso, in qualche modo, apprezzerebbe questo inseguimento infruttuoso.
Il Natale si avvicina. Tra gelo, nebbia e neve, sono costretto ancora una volta ad esortare gli amanti del grande argentino a frequentare bancarelle e librerie semiclandestine. Può darsi che quei libri si nascondano da qualche parte. Se qualcuno che li conosce e li cerca, li trova, mi faccia un fischio. Almeno saprò che qualche estimatore di Borges è rimasto soddisfatto.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

stessa storia per me.... ero ragazzo e quella brossura con le illustrazioni violacee mi stregò. alla fine però ne ho trovati una decina, scorrazzando per librerie.. su internet.. emozionante. quindi mettiti alla ricerca e buona fortuna

il blog di angelo ricci ha detto...

Un augurio molto borgesiano. Grazie!

Anonimo ha detto...

Conosco da anni "il marchesino Ricci",mio concittadino, con il quale ho anche collaborato in un progetto di design.Ora l'ho perso un po' di vista,dopo che s'è praticamente ritirato dall'editoria.(ma con lui non è mai detto)
A suo tempo avevo tutta la BdB,oltre ad un'edizione dell'Encyclopedie personalizzata a mio nome e l'intera collezione della splendida FMR.
Purtroppo in un tempo di dissipazione,ho venduto tutto ,con la clausola di poter consultar le opere quando avessi voluto.Possibilità che non ho molto sfruttato per non infastidire il mio compratore,e devo dire anche amico.
Sono pentito? Sì e no.Sì,perche tutto era opera d'arte nel suo lavoro, ed è come mi fossi privato di un Neroccio o di un vaso greco a figure nere del Pittore di Berlino ,senza considerare che l'Encyclopedie mi era stata regalata.Averla venduta è stato un affronto alla sua generosità,ma spero che mi possa perdonare.La carne è debole e le tentazioni forti.
No,perchè con quel denaro ho trascorso in dolce compagnia giorni indimenticabili a Parigi (in caso,si segni l'Hotel,rue des beaux arts..credo,dove soggiornò pure Borges).
Scusi della dissertazione,ma capitando per caso nel suo blog,mi son ritornate alla mente tante cose...
Comunque auguri per la sua difficile ricerca.
Saluti

C.P.

il blog di angelo ricci ha detto...

Da un post dedicato a Borges non possono che scaturire, come in un infinito gioco di specchi, commenti sempre più borgesiani. Naturalmente mi sono segnato l'indirizzo parigino e accolgo il suo augurio per la mia ricerca. La Biblioteca di Babele, posseduta, viene lasciata, ma non per questo, smette di essere protagonista di un infinito circuito. Borges approverebbe.

Anonimo ha detto...

Franco Maria è stato forse il primo che ha fatto conoscere Borges in Italia,(ho avuto modo di vederlo a Milano,non dico di parlargli,anche se qualche chiacchiera è volata)spesso occupata ad esaltar carneadi.Se penso che hanno dato un nobel a Fò e non a Borges,mi si rivoltan le budella.Va beh,lasciamo abdare....
C.P.

Simona Rinaldi ha detto...

Che piacere scovarla nella mia ricerca. Capisco molto bene il suo pensiero costante che attraversa il tempo, dedicato ai testi e alle edizioni. Su Borges, non le scrivo nulla, preferisco leggerlo, fin troppi scrivono di lui, e come diceva lui stesso, troppo pochi invece si limitano a leggere e rileggere.
Comunque proprio ora sto seguendo un asta per 30 numeri della Biblioteca di Babele, che mi sono sfuggiti dalle mani così tante volte. Le care edizioni amate da Borges, Le mille e una notte dei Fratelli Garnier, con copertina rigida rossa, le carte topografiche, Galland, Stevenson, Unamuno, James, Whitman, Poe, Emerson..il filo di carta che regge il destino e che cerco nelle miei percorsi di piccola collezionista. Grazie per la scintilla che mi ha fatto scoccare,
Kolonistuga
http://kolonistuga-simurg.blogspot.com/

il blog di angelo ricci ha detto...

Ancora una volta, da questo post, nascono riflessi, considerazioni, giochi...forse. Lentamente, ma inesorabilmente, ci trasformiamo nel doppio di noi stessi, prigionieri (ma prigionieri consapevoli) di questo gioco di specchi. Specchi nascosti nella memoria di una biblioteca immaginaria e, per questo, forse ancora più reale.
Un saluto cordialissimo a Kolonistuga.

Anonimo ha detto...

Comprai 30 volumi della Biblioteca di Babele nella elegante libreria di piazza S.Babila ricordo ancora che li portai via con due borse di plastica, erano gli anni ottanta,
sono ancora con me quei volumi.
Compagni della mia avventura umana
G.P.

giovani fastidi ha detto...

Casualmente (ma nel web, d'altronde, itinerari rigidamente prefissati sono l'eccezione) mi imbatto in questa pagina, e non posso esimermi dal lasciare la mia testimonianza.

Innamoratomi perdutamente del periodare di Borges, dopo aver letto con avidità gran parte dei suoi scritti, sono venuto a conoscenza della collana edita da F.M.Ricci della quale parlano i "naviganti" sopra di me.

Evitando di ripetere cose già detto, posso aggiungere che la suddetta collana è stata ristampata in una elegante versione - carta filigranata, copertina setosa, illustrazioni di tale T.Pericoli, et cetera - che si trova, ad oggi, interamente in vendita al prezzo proibitivo di settemila e rotti euro.

Per quanto mi riguarda ho acquistato unicamente il numero nove (ossia quello che più mi intrigava, essendo dedicato ad uno scrittore che amo particolarmente): ho così scoperto che tale riedizione è stata distribuita "all'intenzione deglia amici di F.M.R.".

Ora, dunque, sono anch'io alla ricerca degli altri ventotto volumi perduti, preferibilmente nella meno ghiotta ma anche meno cara edizione antecedente - a rigore, direbbe Borges, basterebbe un solo volume, di formato comune, stampato in corpo nove o in corpo dieci, per contenerli tutti



P.S.

Ho letto che il Ricci sta costruendo, in un qualche punto della pianura padana, una specie di residence/albergo con suite lussuose, ristorante particolare in aggiunta, dulcis in fundo, ad un grande labirinto botanico! La costruzione di questa sorta di piccolo paradiso terrestre dovrebbe essere ultimata fra un paio d'anni

il blog di angelo ricci ha detto...

E' affascinante e, al contempo, molto borgesiano che questo post della fine del 2009 viva ancora nel mare infinito della rete e produca commenti.
@giovani fastidi Grazie per questa interessante dritta relativa a questa nuova edizione (che, giustamente, definisci "a prezzo proibitivo"). Inoltre il progetto di Ricci mi era giunto ad orecchio e credo si concretizzi dalle parti di Parma.

pcosta ha detto...

Nella babelica ziggurat costituita dai 33 volumi della Biblioteca di Babele di FMR, che ho estratto dallo scaffale e messi uno sull'altro in ordine progressivo, visibile qui http://www.pcosta.net/ima/babfmr.gif
ci sono due apparentemente incomprensibili anomalie.
A "Bartleby, lo scrivano" non è stato apposto il numero progressivo 7 che gli sarebbe spettato; a "Gli amici degli amici" e "La statua di sale" è stato invece attribuito lo stesso numero, 21: cosicché anche il 20 risulta mancante, oltre al 7.
Un editore perfezionista ed accurato come Franco Maria Ricci non può aver commesso questi errori se non volontariamente e in combutta con la mefistofelica mente di Jorge Luis Borges.
Resta da scoprire in quale perduta edizione della Anglo-American Cyclopedia leggeremo che "il 7 e il 20 sono abominevoli poiché enumerano entità assenti dalla Biblioteca di Babele"...

il blog di angelo ricci ha detto...

@pcosta Questo tuo intervento, in perfetta sintonia borgesiana, aggiunge interrogativi interessanti a questo post che sta ormai diventando mappa dell'Impero, della Biblioteca, del Labirinto. Chissà che l'A Bao A Qu riesca, prima o poi, ad arrivare ancora alla fine della scala della Torre della Vittoria, a Chitor.