sabato 28 dicembre 2013

Piattaforme che mappano narrazioni. Errant Editions #2014newborders

Errant Editions, casa editrice digitale che tra le prime nel panorama editoriale italiano ha avuto la consapevolezza della importanza che la piattaforma tumblr ha nell'universo delle narrazioni, inaugura un nuovo tumblr che si affianca a quello che già da anni la vedeva protagonista nel mondo del microblogging. Come scrivono i responsabili del collettivo errante: Un editore digitale internazionale che inizia da una nuova "casa" per proporre progetti, ampliamenti, novità, sorprese e soprattutto belle storie. Nuove frontiere per le storie, nuove proposte, nuove idee, unite al percorso già compiuto, anzi, in strettissimo rapporto, Vicine. Resta il tumblr classico http://erranteditionsdigitalpublisher.tumblr.com. Questo 2014 New Borders indica un passaggio "oltre" nella ricerca e nel lavoro del nostro gruppo errante.
Piattaforme che mappano il territorio delle narrazioni, che ne ampliano le frontiere, che lo sviluppano, che lo creano.

sabato 21 dicembre 2013

Due sono le notizie

Due sono le notizie che si intersecano in un percorso forse simbolico, significativo, significante oppure frutto di semplici casualità borgesiane finite per azione del caos su una mappa qualsiasi dell'impero, segnata nella cera di una tavolozza di terracotta dallo stilo di uno scriba sumero che sogna o crede di sognare Jung.
Questo blog sul quale scrivo in questo momento (forse sono io lo scriba sumero o sogno di esserlo oppure è lo scriba sumero che sta sognando me) compie oggi cinque anni. Francesca Mazzucato dedica invece un magnifico pezzo sul suo blog d'autore di Repubblica.it a La parte di niente II. La parte degli scrittori.

giovedì 19 dicembre 2013

L'universo quantistico della scrittura

Osservazioni lisergiche di una pianura acida e mutante come quella della scrittura condivisa in quell'universo quantistico della socializzazione delle parole, dei pensieri, forse, dove l'osservatore è demiurgo spietato e nel contempo creatore di ciò che osserva e che probabilmente scrive o da cui è scritto a sua volta, in un divenire che atomizza la scrittura che diviene niente o forse, proprio per questo, tutto. Deserti gialli di sanguinari scenari di libri bolaňiamente squartati ovvero periferici teppismi che assurgono a poetiche borgesiane, dove un balcone fiorito pulsa di spermatiche delusioni. Tutto il sistema narrativo che giorno per giorno si appalesa ai nostri stanchi occhi va ben oltre la socializzazione delle narrazioni, la condivisione dei contenuti. Ogni minuto che passa, ogni secondo, diventa sistema onnivoro, che si ciba della scrittura e dello scrivente che crede di essere, a ragione o a torto, quella stessa scrittura. E questa sottile linea che unisce e fonde narrazioni e enucleazioni dell’anima, come se le parole creassero, a un certo punto, una via di salvezza o di dannazione, come gli elicotteri sul tetto dell’ambasciata USA a Saigon, nell’aprile del 1975, apre in noi la disperata ricerca di un lasciapassare rilasciatoci forse un giorno da feroci servizi di (in)sicurezza che crediamo di aver servito.

martedì 17 dicembre 2013

La parte di niente II. La parte degli scrittori (in formato Kindle)

Da pochissimo La parte di niente II. La parte degli scrittori è disponibile anche in formato Kindle, qui. Prosegue quindi il percorso della efferata trilogia. Arriverà anche una terza parte (qui una piccola prova di scrittura) che avrà come sottotitolo La parte degli editori, ma adesso è ancora troppo presto. Godetevi qui una piccola anteprima di questa seconda parte e poi, se vi piacerà, andate nel Kindle Store di Amazon e, prossimamente, anche negli altri store.

lunedì 16 dicembre 2013

La parte di niente II. La parte degli scrittori (Errant Editions)

Efferate trilogie che arrivano alla seconda puntata. Dopo La parte di niente, inizia il suo percorso La parte di niente II. La parte degli scrittori, sempre per i tipi della Errant Editions. Lascio la parola all'editore:

La seconda parte della trilogia di Angelo Ricci è da oggi disponibile a un prezzo speciale. La trovate, per ora, solo sulla piattaforma Lulu.com, scaricabile qui
In seguito si troverà in tanti altri possibili altrove. Scrisse Angelo Ricci all’epoca dell’uscita de La parte di niente, primo tassello di questo puzzle diviso e divisibile in tre parti ma forse molte di più:
"La parte di niente è l’inizio di una trilogia, efferata forse. Una tripartizione narrativa e narrante, fatta di libri, di autori, di storie, ma fatta anche di denaro e di potere che è quello che rispose una bibliotecaria (citata da Robert Darnton nel suo saggio Il futuro dei libri, edito da Adelphi) quando le chiesero in che cosa consistesse il suo lavoro.”
A 1,99 è un dono per questo periodo di giorni speciali, non resterà a lungo questo prezzo promozionale, lo troverete in altri store
Si tratta di un eBook Errant 2013/2014, la presentazione è iniziata adesso, a dicembre, ma la sua promozione e l’accompagnamento, la riproposizione, proseguirà a gennaio e non solo. Anzi.
In programma un terzo volume al quale Angelo Ricci sta già lavorando, e, naturalmente, alla fine, la raccolta dei tre volumi in un’unica edizione per la quale stiamo studiando qualcosa di speciale.
Ma anche per questo eBook stiamo studiando e immaginando qualcosa di speciale, intanto la cover, di Alberto Malossi, autore anche della prima cover  introduce nell’universo lisergico e capace di stordire che Angelo Ricci ci offre.  Nomi, storie, incroci, inventati? Reali? Che vanno in direzioni impensabili. Per chi ci legge, per chi ci segue, intanto, un estratto
Ombre dal tremore sensuale danzano nelle tenebre che avvolgono come una mater luciferina le pupille di Borges, il grande aedo argentino.Grida di battaglia si materializzano dalle fauci infuocate di guerrieri che si prostrano di fronte alla ricompensa eterna del Walhalla. Rune misteriche si fondono in un amplesso di calda carnalità insieme a profili essenziali di scribi assisi in piazze di geometriche città che ospitano mastabe sumere.Destini definitivi, giocati e persi in lotterie sataniche, diluiscono il tempo che scorre in labirinti estremi, dove ripugnanti esseri metà uomini e metà demoni stuprano fanciulle profumate.Mappe di territori abitati da belve che prevedono il futuro e compongono domande senza risposta alcuna ammantano e coprono, scurendolo senza possibilità di salvezza, l’intero orbe terraqueo…..

giovedì 12 dicembre 2013

Il giardino di Montaigne, di Pier Angelo Soldini (interlinea)

Terza parte di una trilogia diaristica (dopo Il cavallo di Caligola e La forma della foglia, entrambe anch’esse per i tipi di interlinea), dove la forma del diario e della raccolta di aforismi e di pensieri si trasfigura in opera letteraria autonoma, nella quale il sentire dell’Autore diviene ritratto ineludibile di un’epoca e delle sue forme e delle sue amarezze che sono anche quelle di chi le scrive, di chi le crea, di chi le ha vissute e sofferte
Pier Angelo Soldini, scrittore riscoperto, come tanti non lo sono ancora. Interprete di quei decenni che dagli anni Quaranta ai Settanta sono stati formativi di una società, di una nazione, perché no, di una collettività gravata da sempre dai tonitruanti proclami di fascistizzanti ventenni e da decenni di comunque incompresa (incompiuta?) democrazia. 
Voce solitaria nella sua definitiva tristezza, cane sciolto nella sua determinata volontà, Soldini si fa non solo protagonista, come sono sicuro non avrebbe voluto, ma diviene traslitteratore delle difficoltose sembianze della immagine di in paese (paese come l’Italia, ma paese inteso anche come la sua amatissima Castelnuovo Scrivia, alla quale ritorna e dalla quale deve comunque andare via, sempre) che lascia ininterrottamente esterrefatti quelli che, come lui, come Flaiano, come Morselli e come altri, hanno tentato di interpretare andando in cerca di una difficile parvenza di significazione. 
Voce insostituibile di decenni che paiono preistorici, mentre altro non sono se non i prodromi la cui comprensione è fondamentale per valutare l’evanescenza della nostra contemporaneità, Pier Angelo Soldini è bussola imprescindibile e scrittore insostituibile la cui lettura diventa lasciapassare necessario per il presente.
Un libro.
Il giardino di Montaigne, di Pier Angelo Soldini (interlinea).

martedì 10 dicembre 2013

talemotion.com: una nuova piattaforma per selfpublisher

Panorami letterari ormai collegati al mondo 2.0 vedono la nascita di piattaforme dedicate al selfpublishing. Alcune gestite dai grandi gruppi editoriali, altre invece alla iniziativa di società che si occupano del mondo della narrazione condivisa. Appartiene a questa categoria telemotion.com, di cui ricevo notizia che, come si diceva sui giornali di una volta, volentieri pubblico.
Ci presentiamo brevemente: siamo una società di Padova che si occupa di Self Publishing: abbiamo ideato un sito internet www.talemotion.com dedicato agli utenti che si vogliono auto-pubblicare.In un'ottica di sviluppo del nostro progetto, abbiamo dato inizio a rapporti di collaborazione con le scuole di scrittura creativa nazionali e con le associazioni culturali che promuovono lettura e scrittura.L’impronta di talemotion.com segue la logica della social community; gli iscritti gestiscono in maniera autonoma i rapporti e le attività rese disponibili dal sito: votazioni, recensioni, traduzioni, interpretazioni dei racconti pubblicati, partecipazioni a concorsi e molto altro ancora.
Una piattaforma che fa quindi della collaborazione fra autori e lettori il suo punto di forza. 
Forse qualcuno dei partecipanti verrà notato da un grande editore e compirà il salto verso la notorietà letteraria. Chi può mai saperlo. Ai posteri l’ardua sentenza. Nel frattempo faccio un grosso in bocca al lupo a tutti i selfpublisher e come diceva lo shakespeariano capitano Picard in All good things (episodio finale della serie Star Trek-TNG): "Sky’s the limit".

domenica 8 dicembre 2013

Il partito provvisorio. Storia del Psiup nel lungo Sessantotto italiano, di Aldo Agosti (Laterza)

Immaginari effigiati in bianco e nero, dallo sfondo sgranato di foto pubblicate su numeri de L’Espresso o del Corriere tra la fine dei Sessanta e l’inizio dei Settanta. Baschi nenniani e occhiali dalla montatura di tartaruga saragattiani, sguardi penetranti togliattiani e berlinguieriani. Rivolte di maggio francese che riverberano le loro rivendicazioni in un passato (presente?) italico dove vanno a mescolarsi con lo sguardo di un Gian Maria Volonté che può avere l’occhiata attonita e disperata dell’operaio Massa o quella sadica del funzionario di polizia nelle narrazioni filmicamente geniali e petriane La classe operaia va in paradiso e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Movimenti tellurici di una società che sbanda tra autunni caldi metalmeccanici e prodromici proclami golpisti di una destra dal saluto romano e dal revanscismo repubblichino. Diaspore e scissioni socialiste e operaie, drammi politici che travalicano l’ambito del privato personale che diventa anch’esso politico. Volantini lasciati nel vento di fronte a luoghi dove il lavoro è lontanissimo dall’essere postindustriale e comunque c’è ancora, almeno come coscienza condivisa di un corpo sociale che nei decenni a venire diverrà solo evanescenza. Verbali di assemblee di sezione e articoli di organi di partito, con lettere al direttore che, nella loro innocente sgrammaticatura, lasciano penetrare la tentazione di un deluso ritorno al privato che poi sarebbe stato incoraggiato se non addirittura pianificato da infauste deviazioni piduiste e di servizi segreti al soldo del caos.
Aldo Agosti compie una serissima analisi non solo di un partito politico, ma di uno spaccato della società italiana e di un momento fondamentale della  storia del nostro paese.
Troppo spesso la memoria si perde e diviene luogo di creazione di falsi e nefasti miti. Aldo Agosti ci aiuta a ritrovarla.
Un libro.
Il partito provvisorio. Storia del Psiup nel lungo Sessantotto italiano, di Aldo Agosti (Laterza).