martedì 25 giugno 2013

Vita di Samuel Johnson, di Giorgio Manganelli (Adelphi)

Se l’autore di un saggio o, come in questo caso, di una biografia, desiderasse immedesimarsi in modo elegante e sontuosamente dimesso e non scevro da distaccato understatement con l’oggetto della sua attenzione, non avrebbe che da seguire l’esempio di Manganelli e della sua Vita di Samuel Johnson. Perché Manganelli e Johnson sono la stessa persona. Certamente protagonisti in epoche distanti e differenti, rappresentano tuttavia un affascinante caso di simbiosi tra autore e saggio, tra studioso e oggetto di studio. Significativo è il fatto che Samuel Johnson compia le sue gesta letterarie in una Londra Settecentesca che rappresenta il prodromo del modo in cui, da allora, la cultura ha vissuto anche e soprattutto attraverso la creazione di miti e personaggi. Il Settecento inglese è il secolo in cui nasce il concetto di autore, di scrittore, di polemista. E Manganelli forse ritrova in quella Londra Settecentesca, che fa da scenario alle imprese johnsoniane, qualche cosa che gli ricorda la scena culturale milanese o romana nella quale la creazione del personaggio è, a volte, superiore alle sue reali espressività culturali. Ma Manganelli annota quasi inconsapevolmente il fatto che la cultura viva ormai solo di gesti che prescindono dai contenuti e allora il rifugiarsi nella figura di Samuel Johnson diviene una sorta di richiamo a quella età aurea dove le idee avevano una vita così forte da superare anche le inadeguatezze di coloro che le esprimevano. Manganelli per mezzo del suo doppelganger (che può essere Johnson, ma anche, in un affascinante scambio di ruoli, il di lui biografo “pacatamente allucinato” James Boswell) crea un’opera che ha la struttura di un saggio ma l’agilità di una storia, di una storia appunto manganelliana.
Un libro.
Vita di Samuel Johnson, di Giorgio Manganelli (Adelphi).

venerdì 14 giugno 2013

Tumblr e nuovi immaginari

Sono sempre stato molto attratto dalla piattaforma Tumblr, dall'uso che se ne può fare come contenitore infinito di storie, di sedimentazioni underground, di visioni pop. Anzi sono sempre stato convinto che Tumblr sia la rappresentazione in progress di un caleidoscopico immaginario, di una immensa creazione culturale che fonde immagini, citazioni, video in una sorta di super installazione artistica degna di un romanzo di Don DeLillo. Circa un anno fa, in tempi non sospetti, ho scritto una guida all'uso di Tumblr per scrittori, litblog ed editori (la prima della collana Social Media Landscapes di Errant Editions) dove parlavo di content curation diffusa e, insieme a Errant Editions, creammo un Tumblr appositamente dedicato al mio ebook Borges aveva un Tumblr, in modo che potesse affiancarsi ad esso come luogo che ne completasse e integrasse la narrazione.
Abbiamo fatto un po' la parte dei pionieri in un momento in cui questa piattaforma era ancora quasi sconosciuta. Ora invece esistono incontri accademici sull'uso di Tumblr per la promozione delle arti e Giuseppe Genna apre un Tumblr che raccoglie, in un interessante work in progress, tutto l'immaginario che nasce e che si affianca al suo ultimo libro Fine Impero e anche l'editore 40k lancia una sua guida per Tumblr.
Tempo fa scrissi un post in cui criticavo la freddezza che l'editoria italiana aveva nei confronti di Tumblr. Ora, invece, vedo che questa piattaforma inizia ad essere utilizzata in modo efficace per la promozione culturale e che in special modo si inizia a comprendere come possa essere funzionale all'immaginario narrativo e narrante.
Il lavoro di scoperta di Tumblr che facemmo con il collettivo di Errant Editions (questo è il loro Tumblr) diventa sempre più condiviso.
E, comunque, io ho un Tumblr da più di quattro anni.

lunedì 10 giugno 2013

Dell'impossibilità di recensire Infinite Jest

E' possibile scrivere di Infinite Jest? E' possibile giungere a quella somma in qualche modo definitiva e necessariamente limitata e limitante che è la recensione di un libro? E' possibile affacciarsi attraverso quella sediziosa frattura spaziotemporale che DFW apre con il suo bisturi narrativo nella carne dei lettori? Da quella frattura spaziotemporale che si sovrappone allo squarcio nella pelle del lettore escono sangue, liquido cerebrospinale, vapori psicotropi, deiezioni infinite. Questa avrebbe dovuto essere una recensione classica, con la foto della copertina del libro in alto a sinistra, con nel titolo del post, e ripreso poi alla fine, il titolo del libro, l'autore, l'editore. Ma non può essere così. Non può essere così perché non è il lettore che legge Infinite Jest, è Infinite Jest che legge il lettore. E' Infinite Jest che gioca con il lettore una sadomasochistica partita in cui si fondono ruoli di dominio e di dominazione. Infinite Jest non è un romanzo, ma è realmente quella cartuccia filmica girata da James O. Incandenza che annichilisce e ingoia la mente di chi la guarda. Infinite Jest non è soltanto la summa estrema di tutti gli archetipi del postmoderno. Infinite Jest è La fin absolue du monde, non quello di Carpenter, ma quello di Hans Backovic. Si deve leggere, ma poi bisogna fuggirne. E se per caso state ascoltando la radio e vi pare di sentire la voce di Madame Psychosis, spegnete subito.

domenica 9 giugno 2013

Croce senza amore, di Heinrich Böll (Mondadori)

Ogni cosa ha un'origine. Ogni storia, ogni narrazione, ogni universo di parole scritte. E uno scrittore, un narratore, un testimone, che fa della parola scritta l'arma per rendere eterno il ricordo, ha sempre, alla base della propria creazione, un coacervo, un insieme, un magma di elementi da modellare e ai quali ispirarsi. Così va inteso Croce senza amore. Un  linguaggio a volte apocalittico. Una serie di impressioni quasi vomitate, per la furia di far conoscere, di far sapere. Una variazione continua di toni, di voci interiori, di speranze, di narrazioni. Croce senza amore è la prima prova letteraria di Böll. Ed è questo il punto d'avvio della sua futura opera di scrittore. Quasi come un deposito da cui poter attingere in futuro, quasi come un tesoro di sentimenti, di gioie e di sofferenze, questo romanzo non lascia mai trasparire la futura lucidità acuminata e ironica che avrebbe caratterizzato lo scrittore tedesco. E' una sorta di urlo a più voci, con dialoghi a volte pregni di una tragicità antica. Un urlo a volte quasi disarticolato, come emesso da un uomo che non riesca a risvegliarsi da un qualche terribile incubo. Ed è forse questa la chiave. Böll ha dato voce a un incubo. Un incubo nel quale ha visto precipitare, senza alcuna resistenza, dapprima una nazione e poi il mondo intero. Dopo la fine di quell'incubo, la coscienza di ogni uomo sarebbe stata indelebilmente macchiata. Solamente dopo quell'urlo e quell'incubo, generati dal deserto di morte della demoniaca impostura nazista, ci sarebbe stato lo spazio per la lucidità e l'ironia. E, nel futuro, solo un clown avrebbe potuto permettersi il lusso di avere opinioni.
Un libro.
Croce senza amore, di Heinrich Böll (Mondadori).

sabato 8 giugno 2013

Io stavo cor Libbanese!!!

Sono sulla piazza letteraria dal 1988, da dilettante, ça va sans dire, da quando cioè vagavo alla prima edizione del salone del libro di Torino, che si teneva allora al Valentino, alla ricerca di un distributore che importasse o comunque conoscesse i testi della casa editrice semiclandestina Amok Press e che mi sapesse indicare testi dei postmoderni che avevo appena scoperto e che in Italia, prima ancora che Einaudi pubblicasse DeLillo e Pynchon e DFW e Adelphi pubblicasse Bolaño, erano stati fatti conoscere solo dal grande Tullio Pironti. Sono passati venticinque anni da allora. Ho assistito alla morte dei blog letterari monoautore, alla morte della loro solipsistica passione, e alla dittatura di quelli pluriautore, esaltata dalla citazione social di vassalli, valvassori e valvassini, preda di una fregola da folla che osserva i vip in Costa Smeralda.  Ho visto una editoria italiana sempre in cerca di autori "ggiovani", da pubblicare e da spremere (come mi disse una volta, con la lungimiranza del saggio, il grandissimo Mino Milani). Ho visto fiere letterarie occupate manu militari da case editrici che trattavano le fiere in questione come Lenin trattava Mosca in Tecnica del colpo di stato di Curzio Malaparte. Ho visto una letteratura italiana che sembrava la Hollywood degli anni 80, quando attori e attrici non lavoravano se avevano più di trentacinque anni. Ho visto tutto questo. Volevo solo dire che trenta anni fa andavo alla mostra di Cheyco Leidmann che fotografava Ypsitylla von Nazareth. Che è un po' come quel vecchio rapinatore che, aggredito da un gruppo di giovani balordi nella versione serial TV di Romanzo Criminale, urla: "Io stavo cor Libbanese!!!".

venerdì 7 giugno 2013

Lomellina in giallo

La pianura è un luogo letterario. Nascosta nelle nebbie d'inverno o esaltata nel sole estivo, la "bassa" rimanda da sempre a trame inquietanti o ad apparizioni sceniche che narratori e registi hanno saputo sapientemente rimarcare, rendendole nel tempo parti di un mito che va dalla pagina scritta al cinema. Ed è proprio in quella parte della "bassa", che sta tra i fiumi Sesia e Ticino come la Mesopotamia sta tra il Tigri e l'Eufrate, in quella terra di mezzo che fa della sua essenza il suo essere zona di confine tra Piemonte e Lombardia, che si svolgerà nel prossimo settembre la terza edizione di Lomellina in giallo.

Ecco il programma.

Venerdì 13 settembre

ore 21,00 Inaugurazione

ore 21,30 Umberto De Agostino: “Il brigante e la mondina”

Sabato 14 settembre

ore 10,30 Massimo Milone: “Milano corri e muori”

Lucio Figini: “Ariel (delitto a Sestri Levante)

ore 11,30 Maurizio Blini: ”R.I.P. Riposa in pace”

ore 14,30 D. Cacopardo: “Agrò e il maresciallo La Ronda”

ore 15,30 Michele Giuttari: “Il cuore oscuro di Firenze”

ore 16,30 Gianni Biondillo: “Cronaca di un suicidio”

ore 17,30 Hans Tuzzi: “Un enigma dal passato”

ore 18,30 Enrico Pandiani: ”La donna di troppo”

ore 21,00 Elda Lanza “ il matto affogato “

Domenica 15 settembre

ore 11,00 Presentazione giuria e candidati

ore 14,30 Premiazione Giallobimbi

ore 15,30 Premiazione candidati

“Premio Letterario LOMELLINA IN GIALLO”

ore 17,00 M. Carlotto e M. Videtta: “Le vendicatrici”

ore 20,00 cena con delitto a squadre “Tre Mondine in Giallo “ con la compagnia degli Spaciapulè

giovedì 6 giugno 2013

La quarta edizione di "Una marina di libri"

Come si diceva una volta, ricevo e volentieri pubblico.

LA QUARTA EDIZIONE DI “UNA MARINA DI LIBRI”
A PALERMO DAL 7 AL 9 GIUGNO
Piazza San Domenico – Società Siciliana per la Storia Patria, Complesso dei Domenicani


Torna a Palermo dal 7 al 9 giugno a Piazza San Domenico - alla Società Siciliana per la Storia Patria e negli attigui locali del Complesso dei Domenicani - Una marina di libri, prestigiosa fiera dell’editoria indipendente e allo stesso tempo originale festival letterario ricco di centinaia di eventi per tutte le età, presentazioni esclusive, reading, spettacoli e dibattiti. La manifestazione in quattro edizioni si è trasformata in un appuntamento sempre più atteso, registrando la partecipazione di un numero sempre crescente di visitatori – 10.00 nel 2011, 20.000 nel 2012 – e un innalzarsi della caratura degli ospiti che ogni anno accoglie.

Una marina di libri nasce dall'intuizione del CCN Piazza Marina&dintorni che già nel 2010 ha proposto con lo stesso nome una manifestazione culturale territoriale dedicata alla lettura e all'editoria siciliana e si consolida nel 2011 con la sinergia stabilita con Navarra Editore, che ne cura tutt'oggi la direzione artistica e si è fatto promotore dell'attuale format e della realizzazione della fiera nazionale della piccola e media editoria indipendente. Quest'anno si aggiunge la preziosa collaborazione di Sellerio, storico marchio editoriale e emblema di cultura che, come partner della manifestazione, è stato il curatore del cartellone prefestival Aspettando Una marina di libri.

Come ogni anno, le tre giornate si articoleranno con una serie di eventi culturali di vario tipo. La mattina – dalle 10.00 alle 13.30 - sarà principalmente dedicata alle attività con i bambini e agli incontri professionali sullo stato dell’editoria, mentre il programma pomeridiano – dalle 17.00 alle 21.00 - vedrà l’organizzazione in successione di decine di incontri presentazioni, con numerose anteprime nazionali proposte dagli editori in fiera e dalle associazioni partner della manifestazione. Dalle 21 alle 24 gli spazi del festival si animeranno con reading, recital, dibattiti, proiezioni e spettacoli musicali.

Fiore all'occhiello della manifestazione sono i workshop mattutini e i dibattiti serali, promossi direttamente dall'organizzazione, che coinvolgono ogni anno nomi di spicco del panorama culturale italiano.

Per l'edizione 2013 i workshop in programma – ogni giorno dalle 10.00 alle 13.30 - sono tre: Immagini, parole, fotografie: tra letteratura e visualità cui prenderanno parte gli scrittori Giulio Mozzi e Lorenzo Pavolini, Stefania Rimini e Maria Rizzarelli della rivista Arabeschi e il prof. Michele CometaScritture collettive: la narrativa si fa in quattro, otto… duecentotrenta mani con gli interventi di Fabio Cuzzola del collettivo Lou Palanca, Gregorio Magini di Sic – Scrittura Industriale Collettiva, Christian Raimo e Filippo Nicosia; l'ultimo incontro sarà dedicato algiornalismo culturale con la presenza di alcune delle maggiori firme italiane: Piero Melati del Venerdì di Repubblica,Daniele Balicco di Alias – Il Manifesto, Giorgio Vasta, scrittore, e gli interventi di Clotilde Bertoni e Chiara Di Domenico.

Sempre tre saranno i dibattiti serali, in programma tutti i giorni alle 21.00.
Il primo giorno, venerdì 7 giugno, ci si concentrerà sul rapporto tra cinema e letteratura con l'incontro Dalla carta alla celluloide: il cinema ha un libro sottobraccio con gli interventi degli scrittori Roberto Alajmo e Giacomo Pilati, e quello della regista Costanza Quatriglio, modera Franco Marineo.
Sabato 8 giugno in programma Scrivere di gusto: le parole a tavola con Luca Iaccarino, giornalista e critico enograstronomico, Bruno Osimo, scrittore e teorico della traduzione, Martino Ragusa, scrittore e esperto gastronomo, modera Gianfranco Marrone.
L'ultimo giorno si parlerà di satira e impegno civile nel dibatto Nuvole d'inchiostro, piove, governo magro! cui interverranno gli scrittori Gabriele Galanti Angelo Orlando Meloni e i disegnatori Mario Natangelo e Giuseppe Lo Bocchiaro, il giornalista Carlo Gubitosa, direttore di Mamma!. Modera il giornalista e autore satirico Gianpiero Caldarella.

Venerdì 7 giugno alle 19.00 il festival promuoverà inoltre un incontro dedicato al Premio Italo Calvinoil più importante premio letterario italiano dedicato a esordienti che conta ormai un notevole numero di autori affermati, che hanno iniziato il loro percorso editoriale proprio partendo dalla partecipazione al concorso. Interverranno Fabrizio Pasanisi, finalista XXV Premio Italo Calvino con il romanzo Bert e il MagoGaia Salvadori, responsabile segreteria organizzativa del Premio, Matteo Di Gesù e Evelina Santangelo, giurati dell'ultima edizione,

Spazio anche per le riflessioni legate alle dinamiche culturali siciliane: venerdì 7 giugno alle 17.00 Beatrice Agnello, Francesco Bertolino, Salvatore Cavaleri, Francesco Giambrone, Vincenzo Guarrasi, Giuseppe Marsala, Egle Palazzolo, Bernardo Tortorici, Sergio Troisi, guidati da Ottavio Navarra e Maria Giambruno discuteranno suPalermo, capitale della cultura: obiettivi, idee e programmi; mentre domenica 9 giugno i rappresentanti delle Istituzioni e operatori del settore si incontreranno al festival per un dibattito dal titolo Quale futuro per i Beni Culturali in Sicilia?. Modererà Alberto Coppola, vicepresidente del Ccn Piazza Marina & dintorni.

Come di consueto, nella tre giorni verrà allestita una fiera dell'editoria indipendente che quest'anno coinvolgerà 45 nomi di spicco della piccola e media editoria di qualità italiana, di cui circa la metà non siciliane. Massimo comune denominatore di tutte le case editrici presenti in fiera: l'essere indipendenti (non legate a grandi gruppi editoriali), il non pubblicare a pagamento (NOEAP) e la ricchezza del catalogo. Questi i tre principi che hanno guidato l'organizzazione del festival nella rigida selezione degli editori.
Molte le case editrici che arrivano quest'anno per la prima volta a Palermo: Bibliofabbrica, Elèuthera, Exorma, Gran Via, La Linea, La Nuova Frontiera, La Penna Blu, Lineadaria, L'Orma, Neo, Xl e Zero91.
Tutte le case editrici proporranno al pubblico siciliano incontri con i loro migliori autori tra cui Antonio Di Grado, Antonio Calabrò, Elvira Seminara, Gaetano Basile, Vincenzo Pirrotta, Caterina Resta, Giorgio Vasta, Claudio Finelli, Daniela Gambino, Guido Catalano, Irene Cao, Eugenio Baroncelli, Rosario Palazzolo e molti altri.

Ricco anche il cartellone dedicato a bambini e ragazzi che propone numerosissimi laboratori ludici, creativi e didattici ispirati alla lettura e al mondo del libro e promossi dalle sedici associazioni del territorio ospitati nel Villaggio Ragazzi del festival; previsti inoltre tre incontri speciali legati all'editoria per l'infanzia, realizzati in collaborazione con l'associazione Così per Gioco, e dedicati a Gianni Rodari, al Premio Andersen e a Nati per Leggere.

Gli spettacoli serali saranno realizzati in collaborazione con la Fondazione Brass Group, il Teatro Ditirammu e il Conservatorio Bellini; in programma anche la musica della Banda alle Ciance e uno speciale spettacolo di musica e poesia dedicato a Alda Merini di Edoardo De Angelis, Michele Caccamo e Luisella Pescatori, dal titolo Il segno clinico di Alda in programma sabato 8 giugno alle 22.00 sul palco di Una marina di libri.

Il programma completo della manifestazione è consultabile sul sito www.unamarinadilibri.it
Una Marina di Libri è anche su Facebookhttp://www.facebook.com/unamarinadilibri,
su 
Anobii http://www.anobii.com/unamarinadilibr/bookse su Twitter con l’ashtag #Unamarinadilibri e con il livetweet di @assaggiletterar

Nasce il blog del Neri Pozza Book Club

Ricevo e, come si diceva una volta, volentieri pubblico.

Nasce il blog del Neri Pozza Book Club
http://www.neripozza.it/bookclub/ 

Per leggere in anteprima i commenti e le recensioni dei lettori del Book Club
sui libri Neri Pozza non ancora in libreria


40 lettori del Neri Pozza Book Club leggono e discutono i più importanti titoli della casa editrice, prima dell'uscita in libreria.

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  L’idea del Neri Pozza Book Club nasce dall’adesione della casa editrice Neri Pozza e della Biblioteca Sormani a un più ampio progetto di collaborazione tra Biblioteche e Editori, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano.
  
Il Club comprende al suo interno dei gruppi di lettura, ma non è un Reading Group. Come indica il nome, è un club che, come ogni club, presuppone la libera condivisione di un progetto. Vi aderisce liberamente chi è interessato al progetto letterario della Neri Pozza.
La sua nascita dipende da una nostra profonda convinzione. Siamo certi che, per molteplici ragioni, il nostro tempo non sia già più quello dell’editoria generalista, ma dell’editoria come progetto, capace di mostrare, nelle scelte e nel programma, una propria idea della letteratura e del pensiero.
Un’editoria così fatta, come dimostrano le migliori esperienze del passato, ha bisogno di costruire attorno a sé (il nome non spaventi) una società letteraria, fatta di lettori attenti al suo catalogo, di critici in grado di analizzare le sue scelte, di scrittori che si identifichino in una certa idea della letteratura, di pensatori che condividano un determinato programma di ricerca.
Il Club, perciò, non ha alcuna finalità di marketing, ma soltanto letteraria. I gruppi di lettura leggeranno in anteprima le opere, già editate e non modificabili in alcun modo, a un solo scopo: prepararsi all’incontro con l’autore in maniera critica pertinente e contribuire, attraverso il blog del Club, alla discussione attorno alle opere e alla loro recezione. I membri del Club inoltre parteciperanno agli incontri indetti dalla casa editrice sui temi e sulle linee di ricerca della letteratura e del pensiero contemporanei, così come accadeva fino agli anni Settanta nelle grandi case editrici di cultura e nelle librerie di tendenza del tempo.

sabato 1 giugno 2013

La parte di niente (narrazioni narranti e trilogie in divenire)

E così è uscito. La parte di niente è l'inizio di una trilogia, efferata forse. Una tripartizione narrativa e narrante, fatta di libri, di autori, di storie, ma fatta anche di denaro e di potere che è quello che rispose una bibliotecaria (citata da Robert Darnton nel suo saggio Il futuro dei libri, edito da Adelphi) quando le chiesero in che cosa consistesse il suo lavoro.
Per conoscere la lista aggiornata degli store dai quali poter scaricare l'ebook, è sufficiente dare un'occhiata qui. Altre cose (bellissime) su La parte di niente si trovano qui e qui.
Inoltre La parte di niente ha anche una board dedicata su Pinterest.