lunedì 11 marzo 2013

La riconoscibilità grafica degli editori digitali

Un paio di anni fa, in tempi ancora non sospetti, quando cioè l'editoria digitale, in particolar modo in Italia, era ancora agli albori, intervistai Paolo Di Stefano. Nelle attese di quella che sarebbe diventata una mutazione importante nel campo della produzione editoriale, ci si interrogò su quello che sarebbe stato il destino delle copertine dei libri, se avrebbero avuto ancora una loro riconoscibilità, una loro individualità editoriale nel momento in cui l'ebook avrebbe iniziato ad affiancarsi al libro tradizionale. L'atmosfera era un po' quella degli appassionati di LP che, travolto il mercato discografico prima dai CD e poi da internet, avrebbero rimpianto senza fine le copertine dei loro amati 33 giri. Ora un interessante articolo di Connessioni Letterarie ci fa comprendere come nell'era dell'ebook le copertine non solo non abbiano perso la loro importanza, ma siano diventate fondamentali per la stessa riconoscibilità grafica degli editori digitali. Insomma, paventavamo la scomparsa del fascino provato a rimirare il bianco dei libri Einaudi o il delicato color pastello dei libri Adelphi e invece ci ritroviamo con la possibilità di riconoscere dalle copertine degli ebook le infinite individualità degli editori digitali. Inoltre si cita anche Errant Editions, l'editore digitale che pubblica tutti i miei ebook.

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