domenica 12 agosto 2012

Le cinquanta sfumature di una colonizzazione culturale

Nelle ultime ore vedo le classifiche e gli store online ripieni di questa vera e propria invasione di cinquanta sfumature di nero, di rosso, di grigio e di qualsiasi altro colore faccia parte dell'arcobaleno. Leggo che è un'opera di E.L. James e non ricordo nemmeno chi ne sia l'editore. Ne vedo pieni i poveri scaffali dei poveri libri degli autogrill lungo le eroiche e molto postmoderne autostrade italiane, peraltro già strapieni sempre di libri di camillericarofigliofabiovolo. Ne vedo le vendite credo gonfiate (spero gonfiate) da operazioni a tavolino di solerti uffici stampa pieni di stagisti non pagati che devono in qualche modo vedere riconfermato il loro traballante contratto. Lo dico subito: tutto ciò è molto triste. Una nazione che già risplende per la sua mancanza di lettori risponde come un sol uomo all'appello del tutto anodino, e privo di alcuna valenza culturale, di un'invasione libresca che non ha alcun senso. L'editoria italiana, specialmente quella dei grandi editori, lo sappiamo, non fa da tempo alcuna ricerca culturale. La piccola e media, al di là di certi eroismi degni di nota, si nasconde dietro piccoli epigoni di Lenin che ci vogliono insegnare come si vive e poi non fanno altro che pubblicare anch'essi l'autore/autrice di grido, momentaneamente in libera uscita dalla grande editoria, o si trincerano dietro la riproposizione dell'autore angloamericano che fa sempre cassetta, specialmente se può fregiarsi dell'etichetta sempreverde di postmoderno, magari suicida.
Faccio un appello ai lettori italiani. Mandate affanculo queste cinquanta sfumature e, se proprio non avete il tempo di fare una ricerca della vivacità dei nuovi autori italiani, magari mimetizzati nelle nuove ed eroiche case editrici digitali, leggete per esempio il Marchese di Roccaverdina, di Luigi Capuana. Lì di sfumature letterare e psicologiche ne troverete a iosa.

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