mercoledì 30 maggio 2012

Timira, di Wu Ming 2 e Antar Mohamed (Einaudi)


Mi ricordo di un bel libro di Sebastiano Vassalli, Terra d’acque (Interlinea). E mi ricordo anche di un vecchio mappamondo. Il primo ha in copertina un fotogramma di Riso amaro e racconta del monumento alla mondina, opera di Agenore Fabbri, che sta in Piazza della Stazione, a Vercelli. Il secondo, sulla cartina della Somalia, riporta un acronimo sbiadito, A.F.I.S. (Amministrazione Fiduciaria Italiana della Somalia).
Entrambi, il libro e il mappamondo, fanno parte dei miei ricordi, quei ricordi che, come relitti, senti che vagano intorno alle storie, storie che, in qualche modo, sono legate da fili misteriosi che però non riesci a individuare.
E poi leggo Timira, di Wu Ming 2 e Antar Mohamed. E allora scopro che quei fili misteriosi e sbiaditi una storia la nascondevano davvero.
La storia di Isabella Marincola, nata in Somalia dalla relazione tra un sottufficiale dell’esercito italiano e una donna somala. Isabella Marincola che con la sua vita ha attraversato un pezzo di storia italiana. Leggendo Timira è come se avessi trovato il punto d'incontro di quei due frammenti, il fotogramma di Riso amaro e la cartina della Somalia amministrata dall’Italia su mandato delle Nazioni Unite.
Timira è una narrazione a più voci, è una testimonianza, è una storia che racconta di un'esistenza complessa e sofferta, un’esistenza coraggiosa e sempre in balia di scelte imposte da un'amara quotidianità e da avvenimenti politici che incidono senza pietà sulle sue vicende.
Isabella Marincola avrà una giovinezza difficile. Portata in Italia in tenerissima età, sarà sempre detestata dalla moglie italiana di suo padre. Il fratello Giorgio, eroe della Resistenza, verrà assassinato dai nazisti. Mossa da un invincibile interesse per la recitazione, Isabella sarà una delle interpreti di Riso amaro. Si trasferirà in Somalia poco dopo la fine dell’amministrazione fiduciaria italiana e qui avrà un figlio, vivrà le sofferenze imposte dalla dittatura di Siad Barre e, alla fine, fuggendo dalla guerra civile, tornerà da profuga nell’Italia dei primi anni Novanta, un'Italia che inizia a mostrare i prodromi inquietanti di un razzismo malcelato.
Come la V pynchoniana, Isabella Marincola sarà, suo malgrado, testimone e protagonista di momenti della storia italiana rimossi sia dall’immaginario collettivo che dall’ufficialità. Wu Ming 2 e Antar Mohamed con maestria raccontano, contaminano, fondono i piani e i tempi narrativi. Timira va letto, come vanno letti quei libri necessari che, a volte, sono come bussole nella nebbia dei ricordi di una collettività.
Un libro.
Timira, di Wu Ming 2 e Antar Mohamed (Einaudi).

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