martedì 6 settembre 2011
Borges, Maria Kodama e il Bar Richmond
Pochi giorni fa cadeva il 112° anniversario della nascita di Jorge Luis Borges. Date, anniversari, frammentazioni arbitrarie del tempo che, in qualche modo, rappresentano il tentativo umano di dare un senso a quella dimensione sfuggente e definitiva. E, come nell'incedere rassegnatamente enigmatico di un racconto del grande aedo argentino, una notizia si fa largo attraverso il rumore di fondo degli accadimenti quotidiani. Maria Kodama, assistente di Borges e sua ultima musa, lancia un appello. Il Bar Richmond è uno storico caffé letterario di Buenos Aires. E' stato il ritrovo di molti scrittori argentini, frequentato a volte anche da Antoine de Saint-Exupery, Julio Cortazar e Graham Greene (che lo cita ne Il console onorario) e dove Borges, avventore abituale, approfittava spesso dei suoi tavolini per correggere i propri manoscritti. La "Confiteria La Richmond" è stata improvvisamente chiusa e smantellata in una sola notte, quella del 14 agosto scorso, per far posto ad uno store della Nike. "Salvate il Bar Richmond" implora Maria Kodama, consapevole, forse, di essere parte, a sua volta, di una trama borgesiana dove il tempo, le azioni degli uomini e il destino sono soltanto pedine di un ridicolo gioco governato da una divinità sadicamente indolente.
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