Ci sono momenti nei quali anche fare un passo indietro diviene una necessità altrettanto imperativa. Quando le vendite dell'iPad spopolarono nella nostra beneamata penisola, ci fu chi nel web scrisse (giustamente) che gli italiani facevano la fila per un oggetto destinato alla lettura di ebook, neanche fossero un popolo di accaniti lettori, mentre sappiamo tutti quanto la lettura non si trovi propriamente in cima agli interessi nazionali. Non voglio entrare nel merito delle affermazioni di Roberto Santachiara. Non voglio entrare nel merito di una discussione che da mesi sul web prepara all'avvento dell'ebook, visto come una necessità imprescindibile. Non voglio rispondere a chi pronuncia la famosa battuta del libro che contribuirebbe a distruggere foreste (perché invece la rottamazione di un iPad o un Kindle, con plastica e componenti vari, dovrebbe essere un toccasana ecologico, mi sfugge completamente). Ma come suol dirsi, il difetto sta nel manico. Invitando tutti a leggere l'intervista di Loredana Lipperini, riporto questa risposta di Roberto Santachiara che, a mio modesto avviso, non solo non necessita di commenti, ma svela il punctum dolens di tutta la questione:
Diffida degli ebook?
“No. Ma bisogna ancora capire molte cose, soprattutto per quel che riguarda l’Italia. Siamo un paese di pochi lettori, e quei pochi sono lettori forti che hanno come caratteristica la passione per l’oggetto libro. Ammetto di non saper prevedere il futuro. Ma per quanto riguarda il presente abbiamo un problema, e grave, di diffusione della lettura”.
Credo che la vera questione stia tutta qui. E, ça va sans dire, buona lettura!
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