domenica 25 gennaio 2009

"Notte di nebbia in pianura" recensito da "Letture"


Quadri viventi con nebbia
Angelo Ricci è al suo esordio come narratore, lui che svolge la professione di avvocato, pur inventandosi un ruolo di operatore culturale col premio letterario "Tracce di territorio", nella provincia di Pavia. E proprio nelle lande della Lomellina, che nelle sere d'inverno possono essere veramente desolate, si svolge questo romanzo corale, con una struttura turn over in cui personaggi anonimi, privi di ogni apparente legame gli uni con gli altri, si muovono su sfondi simili e vicini, e vivono i loro drammi fino a un convergente, tragico, finale. Notte di nebbia in pianura (Manni, 2008, pagg. 118, euro 11,00) è il romanzo della vita quotidiana di personaggi del nostro tempo, che in una notte vicina a un Natale dei primi anni Duemila si dibattono nei loro dubbi, ricordi, traumi esistenziali, in una continua oscillazione fra presente e passato molto ben resa dall'autore. Che ha anche la capacità, rara in un esordiente, di costruire un linguaggio diverso e fortemente connotato per ciascun personaggio. Linguaggio che si trasforma in un turpiloquio violentissimo, avvitato su se stesso come i pensieri cupi e inquieti di cui vive, quando entra in scena il "cattivo" della situazione, un meschino delinquentello di provincia, che non ha vette di perversione, ma ben rappresenta il "male" nella sua dimensione quotidiana e anonima. Male che colpisce in forme inattese tutti i personaggi, anche quelli che sembrano aver sconfitto i loro svantaggi iniziali, come le due immigrate ucraine Alessia e Svetlana, belle e sensuali, nei cui occhi si riflettono, fra la nebbia che confonde i pensieri, le scene più intense del libro. O come il figlio unico ventenne che ha appena perso la madre vedova per un male incurabile, e suda anche col freddo perché pesa quasi cento chili, o gli amici ricchi che giocano a spennarsi a carte, e a chi ha l'amante più bella. Vite avvolte dalla nebbia, che sembra a sua volta l'emanazione sospesa di una collettiva domanda esistenziale.
(da "Letture", in uscita, febbraio 2009)

Bianca Garavelli, scrittrice e interprete di Dante, è critico letterario di “Avvenire” e Letture". Ha pubblicato alcuni romanzi, tra cui Beatrice (Moretti & Vitali, 2002), Il passo della dea (Passigli, 2005), Amore a Cape Town (Avagliano, 2006, Premio "Angeli nel cielo del Cilento" 2007). Ha curato il commento alla Commedia di Dante (Bompiani 2000-2001).

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