venerdì 28 novembre 2014

L'odore del riso. La recensione di SoloLibri.net


Martina Stanziani pubblica su SoloLibri.net una bellissima recensione a L'odore del riso. Il testo originale è qui. Buona lettura!

Angelo Ricci riesce ancora una volta a stupirmi. L’odore del riso ha tenuto incollato il mio naso e i miei occhi al lettore ebook, senza sosta. Una storia cattiva, cruda.
Un uomo, ex collaborazionista del regime militare argentino, torna all’”ovile”, bramoso di vendetta. Come se avesse capito che chi lo ha reso l’uomo violento, manipolatore, che agisce in modo meccanico senza preoccuparsi degli altri e delle conseguenze, deve essere eliminato. Come se eliminando la causa delle sue scelte di vita e di condotta, possa ripartire e darsi la possibilità di un’esistenza meno cattiva, corrotta, violenta. O forse semplicemente per chiudere definitivamente quel capitolo della propria vita. E sorprende come si conclude questa parentesi. L’incontro con le figlie di questo latifondista, suo comandante. Così diverse tra loro, così uguali alle due facce di una stessa medaglia, di una realtà che vive in superficie e dell’altra che scava fino nei meandri e nelle profondità umane e sociali.
Ho apprezzato tantissimo la sovrapposizione temporale, tra presente e passato, che all’inizio confonde, poi chiarifica. Come due strade che si intrecciano e hanno tratti in comune e finalmente si incontrano, rivelando ciò che è stato e ciò che è. L’odore del riso, delle piantagioni, di umido, di sudore, di afa permea e attraversa l’intera narrazione, come se una patina di sporco si fosse attaccata alle pagine del romanzo e, per qualche scherzo del destino, non riuscisse più a staccarsene.
“Io so tutto di voi. Quando le cose mi facevano schifo me ne sono sempre andato via. Ma non si scappa mai. Non si riesce mai a sfuggire del tutto.”

lunedì 17 novembre 2014

Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta, di Michele Marziani (edicicloeditore)

Strade e case e cortili e atmosfere di una Milano che sembra scolpita nelle bronzee fattezze delle sculture di un Giò Pomodoro o nelle parole spietate seppur ripiene di infinita umanità di un Giovanni Testori, fanno da sfondo a questa storia di sfide solitarie, di sentimenti inseguiti con caparbietà ultima, di immigrazione, di ottimismo che nasce dalla sofferenza, come da essa nascono le prove migliori dell’umanità. 
Ancora una volta Michele Marziani ci regala un personaggio che ci conduce per mano nella sua lotta contro il mondo e per il mondo. un mondo che dalle piccole cose si specchia nei grandi avvenimenti della storia sociale, politica, economica. 
Marziani interpreta in maniera esemplare quell’insegnamento manzoniano che fa assurgere a protagonisti i soggetti che paiono bensì ultimi, ma che in realtà si trasfigurano nei primi, in quei primi che primi saranno nell’evangelico "Discorso della Montagna". Quelle stesse “genti meccaniche” che l’Autore dei Promessi Sposi vide come necessario lasciapassare per la comprensione dei destini umani. Ed è il simbolismo di una nuova cognizione del mondo quello che lentamente si appalesa al lettore per mezzo dell’ostensione della fisionomia “meccanica” di una bicicletta, la Umberto Dei, che nella sua sapiente e viva presenza di metallo, di telai, di freni, di camere d’aria, ci porta alla infinita individuazione di quelle piccole cose che in realtà sono grandi, come grande sa solo essere lo spirito indomito di chi mai si lascia abbattere da quegli affanni spesso mostruosi che albergano nella quotidianità degli uomini.
Eroi essenziali nella loro semplicità e semplici nella loro essenzialità, che divengono interpreti di coraggiose e innovative visioni, che sanno diventare protagonisti e guide per il raggiungimento di una differente interpretazione della vita (delle vite) e del mondo.
Quanta spiritualità, quanto amore, quanta condivisione può esistere nella passione per una bicicletta. Spiritualità, amore e passione che Michele Marziani ci offre con le parole commoventi e forti di questa biografia non autorizzata di una bicicletta che è anche, e soprattutto, biografia non autorizzata dell’umanità.
Un libro.
Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta, di Michele Marziani (edicicloeditore).

mercoledì 12 novembre 2014

Sette sono i re. La recensione di Mangialibri


Raffaello Ferrante scrive una bella recensione a Sette sono i re su Mangialibri, importante vetrina di informazione editoriale di cui è caporedattore. Il testo originale è qui.
Buona lettura!

Le staffette in moto girano come api impazzite. Sulle scale che portano al seminterrato blindato spuntano due sentinelle. Un breve cenno d'intesa, poi le moto scompaiono e arrivano i quattro fuoristrada neri. Tre uomini scendono e s'infilano nel seminterrato. Sotto, tra odore di muffa e cemento fresco, un piccolo tavolo. Su di esso un fiasco di Lamezia rosso e quattro bicchieri. C'è un problema da risolvere. Urgente. Qualcuno al nord, vicino Milano, ha preso decisioni in proprio, senza ascoltarli. La questione va assolutamente rimessa a posto e nel più breve tempo possibile. Il loro uomo di fiducia al nord li ha già prontamente rassicurati. Sarà lui personalmente a occuparsi della faccenda. I tre uomini risalgono dal seminterrato e tornano ai loro SUV. Poi, tra il rombo delle moto delle staffette, scompaiono nella polvere... L'uomo è rinchiuso in quel fetido nascondiglio già da alcuni giorni. Non sa ancora nulla. Solo che lo verranno a prendere per compiere il suo lavoro. Deve essere pronto. Come sempre. Come tutte le volte che gli è stata affidata una missione. Che sia in Bosnia o in Medio Oriente non fa differenza per lui. Un professionista non deve pensare. Deve solo agire. Un messaggio al cellulare. Ecco il segnale. Stanno arrivando. Prepara il borsone con le armi. È pronto...Un noir freddo e tagliente come un bisturi questo romanzo di Angelo Ricci. In un'Italia spettrale e desolata attraversata da sud a nord da due camorristi e un sicario imperturbabile, l'autore ci mostra il quadro desolante e desolato di un Paese senza speranza alcuna. Dallo smaltimento dei rifiuti al caporalato, dallo sfruttamento della prostituzione agli appalti truccati, dalla costruzione di autostrade fino all'Expo che viene progettato su un'area contro il volere di chi l'Italia la comanda e gestisce da Aosta fino a Reggio Calabria. Tutto è meticolosamente controllato e sotto stretta sorveglianza di organizzazioni criminali senza scrupoli. Compresa la vita del mercenario chiamato a risolvere l'improvviso intoppo “burocratico”. Eppure proprio a lui, gelida macchina da guerra, toccherà alla fine paradossalmente aggrapparsi per intravedere un minimo spiraglio di salvezza.

martedì 11 novembre 2014

Sette sono i re. La recensione di GraphoMania


La scrittrice Susanna Trossero pubblica una bellissima recensione a Sette sono i re su GraphoMania, l'interessantissimo blog letterario curato dalla Graphe.it edizioni. Il testo originale è qui.
Buona lettura!

Sette sono i re di Angelo Ricci (apprezzato autore che vive tra la Lombardia e il Piemonte), un eBook pubblicato da Antonio Tombolini Editore per la collana Officina Marziani, è scritto con grande accuratezza e conoscenza dell’uso delle parole, spesso ricercate, dense, e sempre efficaci. Uno stile ineccepibile usato per raccontare una storia cruda, cattiva, attuale, che si muove tra Lombardia e profondo sud, tra boss con l’anima sporca ed esecutori che forse di anima ne conservano ancora un poco, e ciò permette loro di osservare meglio il male che miete vittime e ingiustizie, così come riesce ancora a fare il protagonista di Sette sono i re, un uomo che tutto conosce e tutto ha visto, per il quale tutto è lavoro, almeno fino a quando…

Mussulmani, bosniaci, croati, la legione, il degrado tutto italiano, il racket dello smaltimento dei rifiuti, le armi e il mercato di carne umana, di donne dagli occhi oramai privi di luce e dal corpo abusato: questo e tanto altro gronda tra le righe di un romanzo che si legge tutto d’un fiato, che sguazza negli orrori della nostra cronaca e che regge il ritmo, agganciando la narrazione di una storia partorita dalla fantasia dell’autore a realtà che purtroppo a volte ignoriamo.

“La sagoma pluricellulare si snoda a lungo sulla strada, scindendosi per poi ricompattarsi, sgranandosi per poi diventare improvvisamente turgida” è solo un piccolo esempio dello stile di Angelo Ricci, sebbene a tratti proprio quel ricco vocabolario e la complessità di alcune frasi potrebbe trasformarsi in difficoltà di lettura. Noi comunque lo abbiamo apprezzato e ci fa piacere segnalarvelo, in attesa di sentire la vostra. Buona lettura.